“A Moena non avevo giocato e pensavo che il mister avesse preso già la sua decisione”, ha detto l’attaccante viola
L’attaccante viola Christian Kouame si è raccontato in una lunga intervista ai microfoni del programma DAZN Talks: “Esterno d’attacco? Quando sono tornato a Firenze non sapevo nemmeno se restare o meno. Dove il mister mi ha messo in campo, mi sono adattato”.
LA PERMANENZA A FIRENZE. “A Moena non avevo giocato e pensavo che il mister avesse preso già la sua decisione. Ero anche un po’ inc***to perché non giocavo. Poi le cose sono cambiate, anche il mio agente diceva che Italiano era felice di me, ma io non lo vedevo. Tornati dall’Austria ho detto a me stesso che mi sarei dovuto impegnare al massimo per giocarmi le mie carte. Mi sono convinto a rimanere dopo la partita con il Napoli, perché ho parlato col mister e con la dirigenza e mi hanno confermato che mi volevano qua”.
IDOLI. “Messi è il calcio. C’è solo da guardarlo e fargli i complimenti. Il mio idolo però è Drogba. Un altro che mi è sempre piaciuto è Benzema. Prima non segnava tanto ma faceva giocare bene. Ora segna pure. È il 9 più forte del mondo al momento”.
LEAO E BONAVENTURA. ”Il giocatore più forte della Serie A? Per la passata stagione è Rafael Leao, è stato devastante. Nella Fiorentina Bonaventura, perché tecnicamente è fortissimo. Scherziamo anche molto insieme. Siamo molto amici. Jack è il numero uno in tutto. È anche il più divertente dello spogliatoio”.
GENOVA. “A Genova sono stato benissimo. Sono fiero di aver indossato quella maglia, perché la gente ti spingeva a far bene. Quando la gente ti sostiene è bello dare il massimo per accontentarla”.
SESTESE. ”Quando sono arrivato in Italia otto anni fa mi ero fissato come obiettivo di firmare un contratto da professionista entro cinque anni. E sono stato fortunato ma ho anche lavorato tanto. Perché il lavoro è tutto. Adesso sono un’altra persona. Settimana scorsa sono andato a trovare il presidente della Sestese, squadra in cui sono cresciuto, e abbiamo parlato molto”.
L’ARRIVO IN ITALIA. “Siamo partiti dalla Costa d’Avorio il 7 ottobre 2013, ed era la prima volta che lasciavo il mio paese. Eravamo quattro ragazzi e un accompagnatore, ed eravamo un po’ spaesati perché non ci eravamo mai separati dalla famiglia. I primi giorni sono stati duri perché faceva freddo e io non avevo mai provato il freddo. Mi ricordo ancora che per fare gli allenamenti mi dovevo mettere due paia di calzini, tre di guanti…”.
SOGNO. “Io sono alla Fiorentina per dare il massimo. Un altro sogno che ho è andare a vincere la Coppa D’Africa con la Costa D’Avorio”.
GLI ATTACCANTI PIÙ FORTI. “Mbappè, Benzema e Dembelé”.
QUALITÀ. ”Devo migliorare molto sotto porta. Miglior qualità? L’attacco alla profondità. Anche la corsa una delle mie doti migliori. Mi piace farlo perché mi fa sentire bene.“.
ITALIANO. ”Italiano ci trasmette qualcosa. La sua voglia di strafare, di dimostrare il suo valore. È uno che si impegna tanto. Lo vedete spesso arrabbiato perché quando vede qualcosa che non va se la prende con tutti. Ce ne sono pochi come lui“.
Di
Redazione LaViola.it