
Reazione solo a metà, il pari non accontenta nessuno. La Viola rimanda la svolta, la classifica piange: altro che migliorare il 7° posto
Un punto a testa che, in definitiva, non accontenta proprio nessuno. Né il Lecce che la partita l’aveva sbloccata con merito e che davanti al suo pubblico ha per un tempo pregustato il primo successo casalingo della stagione, né la Fiorentina che è costretta a restare nella mediocrità del 13° posto con 10 punti in altrettante gare, rinviando l’appuntamento con la vittoria lontano dal Franchi in campionato che manca da oltre sei mesi. Così scrive il Corriere dello Sport – Stadio.
REAZIONE A META’. Se Baroni può essere in ogni caso soddisfatto della prima frazione dei suoi (la zona B ora è distante tre punti), lo stesso non si può dire di Italiano, che dopo un avvio dove la Fiorentina – punita dall’incornata di Ceesay al 43’ – è stata pressoché inesistente, ha visto una reazione solo a metà: al di là del pari a inizio ripresa di Kouame, non sono pochi i rimpianti per aver di nuovo rimandato quella che sarebbe potuta essere la svolta della stagione, destinata invece a procedere con il freno a mano tirato.
RITARDO. L’attuale rendimento viola parla chiaro: più che in linea con i sogni della proprietà (Commisso aveva chiesto di migliorare il 7° posto) sembra la fotocopia sbiadita della peggior annata dell’era americana a Firenze. Nel 2020/21, l’anno del duo Iachini-Prandelli, la Fiorentina aveva appena un punto in meno dopo dieci turni rispetto a oggi ma riuscì alla fine a salvarsi perché poteva contare su un Vlahovic che fu in grado (da solo) di risollevare a suon di reti le sorti della squadra. Oggi alla Fiorentina si fa fatica a individuare una punta che possa garantire anche solo un quarto di quel peso sotto porta. Ecco perché alla fine è quanto mai singolare che a sbloccare la gara sia stato un centravanti approdato in Salento a zero (Ceesay) e inserito in un contesto di una squadra che ha il monte ingaggi più basso della Serie A (16 milioni).

Di
Redazione LaViola.it