Connect with us

Rassegna Stampa

Italiano, l’unica conferma è che la Fiorentina è immersa nei problemi

Italiano

La Fiorentina dura 10 minuti, poi la Lazio dilaga. La zona retrocessione è a soli a quatto punti, il Franchi fischia la viola

Più che una scintilla, un fuoco di paglia. Un’illusione, prima di ripiombare violentemente con i piedi per terra. Cercava conferme, la Fiorentina, dopo la vittoria di Edimburgo. Ha trovato, al contrario, la certezza di essere ancora immersa fino al collo nei suoi problemi. Scrive il Corriere Fiorentino.

Una sconfitta pesante (la prima in casa) quella con la Lazio. Nelle dimensioni, e nelle conseguenze. Perché smentisce i segnali positivi visti con gli Hearts. E perché, la classifica, è sempre più buia: 10 punti dal sesto posto, e quattro dal terzultimo. Questa è, la realtà. Italiano, consapevole di quanto fosse importante questa partita, se l’è giocata con una formazione molto simile alla migliore (attualmente) possibile. Con qualche eccezione.

In difesa per esempio si è rivisto Dodò dal primo minuto ma Milenkovic, contrariamente alle attese, è rimasto di nuovo in panchina lasciando ancora una volta spazio ad Igor e Quarta. E poi il centrocampo, lo stesso di giovedì scorso, con Bonaventura, Amrabat e Mandragora. E un tridente dove Ikoné faceva compagnia ai confermatissimi Jovic e Kouamè.

Dall’altra parte una squadra reduce da tre vittorie di fila in campionato ma, soprattutto, ormai specchio fedele delle idee di Sarri. Era questo, il dilemma. Capire se il match si sarebbe trasformato in un braccio di ferro per prendere in mano l’incontro. O se, come l’anno scorso, la Lazio avrebbe lasciato la palla ai viola, per poi colpirli in contropiede. Di certo, c’erano le premesse per un bello spettacolo e non a caso, dopo cinque minuti, la Fiorentina aveva già costruito tre palle gol. Due con Jovic, ed una con Ikonè.

Il peccato (sempre lo stesso), è stato fallirle, e consegnarsi alla più classica delle punizioni

Una dormita generale, quella sul colpo di testa di Vecino. L’ennesima dimostrazione di come questa squadra si perda proprio laddove si decidono le partite: nelle due aree di rigore. Il rischio, così, è che accada esattamente quello che è accaduto ieri. Attaccare, produrre, costruire, reagire allo svantaggio ma senza segnare e, puntualmente, farsi punire. E così, senza nemmeno rendersi conto di come fosse possibile, dopo 25’ la Fiorentina s’è ritrovata sotto 0-2. Nonostante sette calci d’angolo (a uno) e undici tiri (a tre). Il primo tempo, in pratica, è stato il manifesto di questa prima parte di stagione. Viola spesso belli, ma spreconi. E tremendamente leggeri in difesa.

Per rimediarla, nella ripresa, Italiano si è giocato subito la carta Gonzalez. E anche lui, pronti via, si è iscritto alla fiera degli errori. È stata, quella, l’ultima grande occasione sprecata, prima del crollo finale, dei fischi e dei cori di contestazione. Per un’annata che non ne vuol sapere di svoltare. Sullo sfondo, la nuova sfida con gli Hearts. Per restare, almeno con la Conference, aggrappati all’Europa.

80 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

80 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Rassegna Stampa

80
0
Lascia un commento!x