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Editoriali

Nulla è ancora da buttare, ma siamo vicini al punto di non ritorno. Si chiede a Italiano di cambiare, auguriamoci che basti questo

Italiano

Siamo solo a ottobre, ma il momento sembra già decisivo. La Fiorentina ha lasciato troppi punti per strada, sia in campionato che in Conference League, e deve necessariamente cambiare passo in termini di risultati per non condannare la stagione alla mediocrità.

Con gli Hearts non si può infatti sbagliare: o in Scozia arrivano i tre punti, oppure il discorso qualificazione in Conference si complicherà tremendamente – dopo che si è già compromesso il primo posto nel girone, che garantiva due partite in meno e che è in mano al Basaksehir –. L’avversario è più che alla portata dei viola, ma le partite non si vincono sulla carta. E la Fiorentina al momento ha perso tante certezze.

Contro l’Atalanta i viola se la sono giocata alla pari, ma hanno palesato i soliti limiti. Su tutti, la sterilità sotto porta, ma anche gli errori individuali gravi in fase difensiva. Per fortuna che torna Milenkovic, ma non si può negare che Igor dopo un’ottima stagione abbia iniziato molto male l’attuale campionato. Lo stesso si può dire di Venuti, che era conosciuto per essere un giocatore ‘normale’, dal quale non ci si aspettano colpi di genio ma nemmeno errori marchiani, e che da mesi sta attraversando un periodo complicato. Martinez Quarta ha iniziato malissimo, ma perlomeno sta mostrando di star pian piano ritrovando confidenza, mentre pregi e difetti di Biraghi ormai si conoscono alla perfezione. Terzic l’anno scorso il campo non l’ha mai visto, già il fatto che Italiano gli dia minutaggio (favorito ovviamente dall’impegno europeo) è un miglioramento. Non può certo essere il titolare della Fiorentina, ma può cercare di ritagliarsi lo spazio da valida alternativa.

Sulla sterilità offensiva si è ormai detto e scritto di tutto. Italiano a partire da Verona ha variato leggermente il suo modo di giocare, ricorrendo con maggior frequenza al lancio lungo dei difensori che scavalca il centrocampo e innesca subito le punte. Nel finale con l’Atalanta si sono anche viste le due punte insieme, con Jovic che è sembrato trovarsi meglio con un centravanti accanto, agendo da seconda punta. Il che era cosa risaputa anche prima del suo arrivo a Firenze.

Ma allora una domanda sorge spontanea: i dirigenti viola non ne erano a conoscenza prima di acquistarlo? Non sapevano che Italiano gioca con il 4-3-3 e che il serbo predilige invece un modulo a due punte? Erano semplicemente convinti che avrebbe funzionato in egual misura anche da punta singola? Magari avranno ragionato così, perché il ruolo di un giocatore non è certo dogmatico. Non è affatto detto che Jovic possa finalmente ‘riattivarsi’ e trovare ottime prestazioni (e gol) anche da prima punta. Magari con la possibilità di affiancargli i migliori esterni in rosa, Sottil e Gonzalez, cosa finora praticamente mai vista.

Oppure, vedendola da un altro punto di vista, è Italiano che deve adattarsi a ciò che ha a disposizione, variando il suo modulo in una sorta di 4-4-2, con Jovic e uno tra Kouame e Cabral là davanti. La piazza chiede al tecnico di cambiare qualcosa perché i risultati non arrivano. C’è da dire che la pioggia di infortuni non ha aiutato affatto il lavoro dell’allenatore: una Fiorentina con al più presto Gonzalez, Dodô e Milenkovic in campo può dare una grossa mano al suo allenatore. Se per risolvere le difficoltà basta cambiare modulo, ben venga il cambio modulo. Auguriamoci fortemente che il problema principale stia nel sistema di gioco e non negli interpreti a disposizione di mister Italiano.

Qualcosa però va fatto. Come già detto, siamo vicini al punto di non ritorno. Al punto in cui, se non si fanno i risultati, la stagione scivola via. Della Conference si è già detto, ma anche in Serie A la situazione non è magnifica. I punti di distanza dal settimo posto, occupato dalla Juventus, sono 4, ma ci sono altre tre squadre tra i viola e i bianconeri. L’anno scorso, dopo otto giornate, la Fiorentina aveva tre punti in più. La cavalcata dei viola doveva ancora iniziare, e deve necessariamente iniziare anche in questa stagione. Già a partire da lunedì, quando arriverà al Franchi una Lazio in grande forma e contro la quale i viola partono inevitabilmente da sfavoriti.

Dopo l’RFS, anche gli Hearts sono un’occasione per sbloccarsi anche mentalmente, ritrovando gol e risultato. Ma proprio come i lettoni, gli scozzesi possono diventare una trappola per incartarsi ancor di più. Dunque, servirà la massima attenzione e l’intensità vista solo a sprazzi in questa stagione. Nulla è da buttare, ma occorre darsi una mossa. 

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