Italiano garantisce per Jovic: fiducioso per la svolta. Di Luka e della Fiorentina

Il tecnico ha ricaricato le batterie durante la sosta, a Bergamo va a caccia di una nuova svolta (come l’anno scorso). Servono gol

Per capire come mai quella di Bergamo resti ancora oggi per Firenze una gara più speciale di altre non serve certo un mago. Se c’è infatti una squadra che prima dello scorso anno era riuscita a “scalzare” con regolarità la Fiorentina dal novero delle sette sorelle in lotta per un posto in Europa, quella – a partire dal 2016 – è stata proprio l’Atalanta. L’anno scorso, però, i viola hanno di nuovo ribaltato la prospettiva, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio. 

DA AFFINARE. L’anno scorso, dopo la prima pausa per le Nazionali, la Fiorentina svoltò. Una svolta richiesta anche domani. Dodici mesi fa bastò una doppietta di Vlahovic su rigore per regalare i primi tre punti in trasferta di una stagione da incorniciare, mentre adesso la squadra di Italiano sembra ancora andare a caccia di certezze in zona offensiva: «Ma questa volta sono fiducioso» ha spiegato Italiano. Normale però che là davanti qualcosa debba essere registrato. Perché se i numeri continuano a premiare i viola (che sono la squadra con la percentuale più alta di passaggi riusciti in attacco di A, il 29%, e sono anche primi per minutaggio di possesso palla medio nella metà campo avversaria con 15’35”), la concretezza in zona gol latita. 

FORZA LUKA.  Una mano potrebbe arrivare da Luka Jovic, che pur essendo in predicato di partire dalla panchina, deve trasformarsi nell’elemento in grado di dare la svolta a un reparto che fin qui ha funzionato a corrente alternata. Il serbo in particolare visto che risulta essere il giocatore di movimento che, in rapporto al suo impiego (440’), ha toccato meno palloni in campionato, appena 130: «Lui è un attaccante di razza: ha 24 anni e possiede ampi margini di miglioramento», ha spiegato Italiano. «L’unica cosa in cui deve migliorare è la voglia di essere decisivo. Ma è compito anche nostro fargli ritornare il sorriso».