
Fiorentina lontana e diversa da quella della scorsa stagione, ma serviva una risposta soprattutto nello spirito. E nei risultati
Contava vincere. E basta. Dare una spallata alla crisi, aggiustare la classifica, il morale, e provare, adesso, a sfruttare la sosta per rimettersi in sesto. La Fiorentina (che in campionato non vinceva dall’esordio) l’ha fatto, e va bene così. Certo, il calcio spettacolo dell’anno scorso è ancora un lontano ricordo ma per quello, magari, verrà buona la sosta. Così scrive il Corriere Fiorentino.
SPIRITO GIUSTO. All’ultimo sforzo di questo primo, complesso, ciclo di partite, Italiano ha tirato una riga. E così, dopo dieci tentativi andati (quasi) tutti a vuoto, il mister ha risolto l’eterno ballottaggio tra Jovic e Cabral. Fuori uno, e fuori l’altro. E così, là davanti, ecco Kouame, con Ikoné e Sottil ai suoi lati. Più che gli interpreti però, stavolta, contava lo spirito. Dopo due sconfitte consecutive infatti, e col rischio di andare alla sosta portandosi dietro un pesantissimo carico di dubbi, polemiche e timori, la Fiorentina doveva dare un sussulto. Quel 4-2-3-1 con Barak sulla trequarti può essere un dettaglio, ma buono per testimoniare quanto il tecnico sia alla ricerca della strada per trovare (ri)trovare imprevedibilità.

Di
Redazione LaViola.it