
Alfredo Pedullà su Gazzetta.it parla di un retroscena di mercato, rapporti inaspriti e un mancato scambio che ha penalizzato i due giocatori. E anche Muriel…
Su Gazzetta.it Alfredo Pedullà racconta quanto sia difficile, per alcuni giocatori, assorbire le scorie di calciomercato, ovvero quelle situazioni che non vanno in porto e che poi comportano mal di pancia o insofferenze. Un esempio è Szymon Zurkowski, centrocampista polacco di 24 anni, costretto a restare a Firenze per via di rapporti improvvisamente freddi tra il suo attuale club e l’Empoli. Eppure era stato raggiunto un accordo per il suo ritorno in quello spicchio di Toscana che lo aveva reso felice: circa 3,5 milioni per il cartellino, trasferimento a titolo definitivo, nessun rimpianto viola.
FUORI CON ITALIANO. E soprattutto Paolo Zanetti, allenatore dell’Empoli, che durante una conferenza stampa parla di Zurkowski come se fosse un nuovo acquisto: “Nella scorsa stagione non ero io l’allenatore, ma so che lui ha la nostra maglia scolpita sulla pelle”. Insomma, un annuncio. Poi i due club hanno discusso, incomprensioni che hanno portato alla totale freddezza dei rapporti, Zurkowski è rimasto a Firenze quando aveva ormai preparato la valigia per tornare dove aveva avuto una maglia da titolare, la fiducia e la visibilità che cercava da sempre. Che non sia nei piani di Italiano lo dicono i fatti e lo scarso utilizzo, pur all’interno di una temibile concorrenza che va tenuta in considerazione. Dopo lo stop al mercato, Italiano l’ha utilizzato per qualche spezzone: andrà così fino a gennaio, quando inevitabilmente la pratica Zurkowski dovrà essere di nuovo esaminata, alla ricerca di una soluzione.
LA DELUSIONE DI BAJRAMI. Ma non è di sicuro l’unica matassa da sbrogliare. Nedim Bajrami era virtualmente il nuovo centrocampista della Fiorentina, mancava poco più di una settimana alla conclusione delle trattative e gli avevano detto di aspettare. Non a caso l’albanese classe 1999 era stato escluso dai titolari a Lecce, partita delicatissima, per restare mediamente sempre in panchina. Motivazione chiarissima: cessione alle porte, rischiare non avrebbe avuto senso. Bajrami si sentiva e si sente pronto per il salto di qualità, al punto che la sua “depressione di mercato” non si è fermata anche dopo il primo settembre. Fateci caso: non ha giocato da titolare a Salerno e neanche pochi giorni fa contro la Roma, si è accontentato di spezzoni, lui che solitamente è un titolare inamovibile. Sono le classiche scorie, normali e inevitabili conseguenze del mercato che ti lasciano dentro un rimpianto, che ti svuotano un po’ al capitolo “motivazioni”, che dovranno portarti a ricaricare le batterie. L’Empoli lo aveva valutato una decina di milioni più bonus, aveva deciso di dare il giusto premio a Bajrami, poi le discussioni con i cugini viola e l’interruzione dei rapporti. Bajrami ritroverà presto il suo posto, non ha un contratto lunghissimo, è in scadenza tra meno di due anni. Intanto, si riprenderà l’Empoli e poi riuscirà a soddisfare le sue comprensibili ambizioni.

Di
Redazione LaViola.it