“La Fiorentina gioca il più bel calcio d’Italia”, “La Fiorentina deve essere più concreta”, “La Fiorentina è la regina del possesso palla”: quante frasi così abbiamo sentito lo scorso anno per commentare le gare della prima Fiorentina di Montella? Una squadra, quella della scorsa stagione, che proponeva un calcio spagnoleggiante, un piccolo Barcellona che si fondava sul possesso palla (battendo, spesso, ogni record in proposito), che faceva del fraseggio nel breve il proprio leit motiv, al punto da diventare, talvolta, quasi fine a se stesso, poco apparente e troppo vanitosa.
I risultati, comunque, arrivarono, ma evidentemente non soddisfecero Montella ed il suo staff: da quest’estate, il diktat dell’aeroplanino è preciso e certamente, all’ex attaccante di Sampdoria, Roma e Fulham, non si possono muovere accuse di ipocrisia. Fin da Moena, il tecnico viola volle precisare che, quest’anno, la filosofia della propria squadra sarebbe stata leggermente diversa: non che i viola abbiano snaturato completamente la propria identità di gioco (il calcio propositivo ed offensivo è sempre l’obiettivo in casa Fiorentina), ma adesso la squadra punta ad una maggiore concretezza, cerca il bel gioco, ma finalizzato al gol, che, poi, è quello che conta.
Vediamo, allora, nelle statistiche di queste prime 12 giornate, cosa è cambiato rispetto alla scorsa stagione:
1) in primis, il possesso palla: la Fiorentina, da esserne regina nello scorso campionato, è scesa al sesto posto della speciale graduatoria, con una media di possesso palla a partita di “appena” 28′:35”. Fraseggio sì, ma finalizzato al gol, dicevamo: con la tecnica dei tre tenori a centrocampo, Montella punta su improvvise verticalizzazioni, tocchi di prima, accelerazioni in profondità; senza Pizarro in quattro occasioni, poi, che spesso e volentieri ama “addormentare” il pallone fra i propri piedi, ecco un altro motivo per il calo nel suddetto dato statistico. Col ritorno di Gomez là davanti, poi, c’è da immaginare che il possesso palla non aumenti di certo: poco importa, le partite si vincono con i gol, non con le statistiche di possesso.
2) Le cose cambiano anche per quanto riguarda la supremazia territoriale: qui, il dato statistico migliora, perché la Fiorentina è quarta nella graduatoria specifica con una media di 12’49” di possesso palla nella metà campo avversaria a partita. E’ un dato importante, che sottolinea la personalità di una squadra che vuole sempre fare la partita e che domina territorialmente la squadra avversaria, sostando a lungo nella loro metà campo, mettendo pressione e facendo schiacciare i reparti. Se vogliamo, è la conferma di quanto, in estate, Montella abbia lavorato per fare della Fiorentina una grande squadra, nell’idea di gioco, nell’identitò, nell’atteggiamento.
3) Delicato il discorso relativo ai tiri in porta, perché i viola sono solo noni per numero di tiri nello specchio (media di 5 tiri a partita), pochi per il numero di occasioni che i viola lasciano poi agli avversari in fase offensiva, visto che la retroguardia viola ama, spesso, concedere almeno un goal a partita.
Se i primi due punti vanno a favore della Fiorentina, sul terzo si deve migliorare: o si concede meno agli avversari, o si è più precisi davanti: e Gomez, in questo, può dare una grande mano…

Di
Redazione LaViola.it