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Fiorentina, Della Valle, ed il sogno scudetto come nel 2005

“La nostra ambizione è quella di lottare per lo scudetto da qui a cinque anni”.. Fratelli Della Valle – Corvino – Estate 2005. Ed oggi la storia si ripete: provare a lottare per lo scudetto da qui al 2015.

ANALOGIE

1- LA RIFONDAZIONE TOTALE Anno 0, l’estate 2005, con l’arrivo di Corvino e Prandelli e la rifondazione totale della squadra dopo la salvezza sofferta al ritorno in Serie A → anno 0 l’estate 2012 con l’arrivo di Pradè-Macia-Montella coinciso con una rifondazione totale della squadra dopo una salvezza sofferta e mille problemi 

2- GIOVANI DA CRESCERE Donadel, Pazzini, Montolivo, Gamberini, Pasqual, allora, Bakic, Matos, Hegazy, Rebic, Savic, Wolski, Vecino etc.. La cultura dei giovani per farli crescere.

3- MIX GIOVENTU’-ESPERIENZA Oltre ai giovani di migliore prospettiva, anche un mix con giocatori di esperienza: Fiore, Jorgensen, Brocchi allora, Ambrosini, Pizarro, Joaquin oggi. 

4- SACRIFICI OK Frey, ad esempio, che a Firenze guadagnava oltre due milioni di euro netti, Gomez, che oggi ne guadagna quasi 3. Se c’è da fare un sacrificio in termini di ingaggio oggi la Fiorentina è tornata a farlo, senza follie ma se c’è un’occasione va sfruttata. 

5- CAMPIONI BLINDATI Firenze non era un supermercato allora, e non lo è oggi. Toni vuole andare all’Inter? No, resta qui, almeno per un anno, come disse Diego Della Valle nell’anno post calciopoli. Oggi accade ad esempio con Borja Valero, con Cuadrado.

6- OCCASIONI LOW COST Oggi come allora, occhi aperti sulle occasioni low cost, così come sugli svincolati

7- CLAUSOLE Fu Pantaleo Corvino ad introdurre nel sistema calcio italiano lo strumento della clausola rescissoria, e lo fece con Felipe Melo. Oggi è una forza di casa viola: vedi Rossi ad esempio, con Borja Valero che presto ne avrà una. Con questo metodo si blinda un giocatore, chi lo vuole sa già che sotto quella cifra non si tratta. 

DIFFERENZE 

1-LAVORO DI SQUADRA Al tempo della prima rifondazione il destino della Fiorentina venne affidato tutto nelle mani di Corvino. Oggi ci sono Macia e Pradè, che con i loro cervelli calcistici e non solo sopraffini hanno creato armonia e un metodo di lavoro perfetto. 

2-CONTATTI CON TUTTO IL MONDO Ne ha portati tanti di ottimi giocatori l’ex ds viola a Firenze, quasi tutti dall’est però, dove aveva un canale privilegiato così come con alcuni procuratori. Con altri, e con alcune società, però, è sempre stata guerra. Oggi invece con Pradè e Macia la rete di contatti di casa viola si è moltiplicata a dismisura. Macia conosce tutto di tutti, Pradè ha ottimi rapporti con tutti. Ed ecco che in maniera molto più capillare la società viola svaria in tutto il mondo per andare a pescare i suoi acquisti. 

3-CHI NON VUOLE STARE QUI PUO’ ANDARSENE Oggi Firenze tira da matti. Arrivare in viola vuol dire garanzia di bel calcio e divertimento. E se ai tempi della prima rifondazione Della Valle c’erano altre realtà inarrivabili, oggi non è più così. E allora, visto che Firenze piace, tira, è meta ambita e ambiziosa per molti, chi vuole andarsene può farlo. Senza problemi, basta che porta i soldi. Jovetic e Ljajic insegnano.

4-LE BIG NON SONO PIU’ TALI Idem come sopra. Inter e Milan negli anni della prima rifondazione insieme alla Roma erano realtà inarrivabili. Poi c’era la Juve in ascesa con un sacco di soldi da investire. Oggi c’è la crisi, le grandi società sono in difficoltà nel gestire monti ingaggi spropositati frutto di politiche gestionali folli, e il gap con alcune di essere può essere facilmente colmabile con uno sforzo in più. 

5- GIOCATORI PRONTI E APPEAL INTERNAZIONALE Uno come Borja Valero non lo prendi se non hai appeal internazionale. Giovani si, da crescere, ma..la priorità a chi è già pronto. 

A questo unisci pure i metodi innovativi di Vincenzo Montella ed il suo staff, il modo che questa Fiorentina ha di affrontare le partite, ed una cosa che negli anni è sempre stata un problema: la trasferta. In tanti ci hanno provato dal 1969 a tornare sul tetto d’Italia, nell’82 ci era quasi riuscita e ci ricordiamo come andò a finire, o negli anni di Trapattoni, ma il cruccio del rendimento esterno è sempre stato un grosso problema per le ambizioni della squadra gigliata. Oggi non è più così, visto che con Montella fuori casa la Fiorentina solo quest’anno ha ottenuto 7 vittorie in 9 gare lontano dal Franchi. Oltre che la voglia di stupire e far bene in Europa, per avere ancora più appeal internazionale, per non parlare del turnover, che ai tempi di Prandelli non era proprio il massimo nelle alternative, mentre oggi la rosa viola appare molto più competitiva anche nelle alternative rispetto a qualche anno fa.

Insomma, voglia di vincere, i Della Valle hanno in mente solo alzare un trofeo, già da subito, e lottare per lo scudetto di qui a 2-3 anni. E a vedere il contesto generale, il programma viola, e la forza che questa Fiorentina ha ad oggi, non è certo impossibile.

 

 

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