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J.G. Cuadrado fa il diavolo sulla fascia. E la Sampdoria lo picchia duro

CuadradoPerfino Guillermo s’è un po’ annodato dopo aver sommerso la Samp – ammiratissimo – con lampi di calcio stratosferico. Cuadrado è stato imprendibile per più di un tempo, quando per fermarlo avrebbero dovuto chiamare la protezione civile (e soprattutto quella incivile). Così come incivili sono stati parecchi interventi _ di frustrazione, pensiamo noi _ per intercettare il bolide con le treccine. Cuadrado ha avuto il torto o forse il riguardo, nei confronti della Samp, di non affondare il colpo: una specie di sentenza rimandata. Ha cercato soluzioni di fino al limite della genialità geometrica, potendo contare sulla collaborazione di un altro tipo messo abbastanza bene nel palleggio, cioè Borja Valero. 
In due hanno fatto ammattire tre quarti di Samp. Cuadrado ha cambiato fasce e avversari, ha dato l’impressione di essere davvero di un altro pianeta, addirittura di un altro sistema solare. Alla distanza ha perso un po’ di quella forza mostruosa che lo faceva sembrare così spaventoso agli occhi della Samp e fantastico per i tifosi viola; ha perso la forza e ha scelto di puntare sempre sull’uno contro uno, quasi volesse entrare in porta con la forza dei suoi muscoli e la maestà del suo talento. Uno spettacolo assoluto per più di 70 minuti, quando i lampi si sono declinati verso una consacrazione troppo personale. Montella deve aver colto la foga mirata a risultati un po’ distanti dal bene collettivo e ha deciso di sostituire Guillermo. 
Che a occhio non deve averla presa benissimo, consapevole lui stesso di non aver sfruttato nel modo migliore una superiorità che a tutti sembrava clamorosa. Chiedere per conferma ai giocatori della Samp, predisposti alle stecche sulle gambe e poi rassegnati _ sinceramente _ a complimentarsi con quel dannato diavolo con la tana sulle fasce. E’ rimasta incompiuta la grandissima partita di Guillermo, paragonato dai suoi compagni a Cristiano Ronaldo per la potenza definitiva degli allunghi uniti a una tecnica finissima. Da CR7 a GC11. Paragone ancora difficile da sostenere a livelli altissimi, ma la strada è quella giusta. Chiedere informazioni ai grandi club che, una volta sì e l’altra pure, spediscono osservatori per valutare la maestà del diavolo della fascia.

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