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Fiorentina e il mercato: acquisti sì ma in prestito. Rischio ricominciare sempre da capo

Commisso

La trattativa per l’attaccante Jovic e per il portiere Milinkovic-Savic confermano la strategia mercato dei viola: acquisti sì, ma non a titolo definitivo

Quella imboccata dalla Fiorentina è una strada condivisa dalla maggior parte dei club. Tanto che la Fifa ha già varato una riforma per gestire diversamente il fenomeno dei prestiti. Ma la conseguenza è un senso di precarietà che in città non si registrava da tempo. Mentre la tendenza sul mercato è sempre più orientata a formule temporanee che rimandino gli esborsi, anche in base al rendimento del calciatore, la sensazione che dietro ad un acquisto a titolo definitivo ci sia tutt’altra programmazione resta. Confermando un’incertezza che anche parecchi tifosi viola recentemente denunciano. Scrive il Corriere Fiorentino.

Colpa di una politica da parte del club viola che sul mercato è cambiata rispetto ai primi passi mossi tre anni fa

Quando l’avvento di una nuova proprietà sembrava preludere ad altri tipi di investimenti. Strutture a parte, visto che sul Viola Park Commisso non ha badato a spese, rispetto alle prime finestre d’affari la Fiorentina è reduce da un cambio di prospettiva. Con le formule temporanee in crescita di pari passo con gli ultimi acquisti.

Se nei primi mercati Barone e Pradè avevano puntato a costruire una base di squadra anche a prezzi non indifferenti, negli ultimi mesi le logiche di bilancio si sono fatte sentire. E non solo in termini di monte ingaggi (comunque destinato a scendere). Lo conferma la trattativa per il serbo Jovic. Talento pagato 60 milioni dal Real Madrid nell’estate del 2019 ma mai definitivamente sbocciato. Dopo un primo prestito all’Eintracht di Francoforte adesso la punta avrebbe aperto all’ipotesi fiorentina.

E sarebbe il profilo più gettonato per rinforzare l’attacco, anche più di Pinamonti e Belotti. Così mentre con gli spagnoli si tratta la partecipazione all’ingaggio da 6 milioni di euro un altro nodo da sciogliere è quello relativo all’obbligo o al diritto di riscatto sul cartellino. Con la formula del prestito che resta tuttavia la costante.

Una logica che riguarderebbe anche il portiere del Torino Milinkovic Savic

Consentendo alla Fiorentina di ridiscutere il prossimo anno i costi d’acquisto. Dopo che sempre per la porta erano stati seguiti sia Cragno che Gollini. Per i quali era pronta identica proposta di prestito.

Strade già percorse nel recente passato. A dispetto dei primi acquisti che avevano portato a Firenze i vari Lirola, Pulgar, Amrabat, Kouame, Duncan o Quarta. Formule inizialmente di prestito. Ma il cui riscatto aveva poi imposto, o favorito, il successivo acquisto con conseguenti ripercussione sul bilancio. Invece se il solo Malcuit era stato prestato dal Napoli, nel gennaio 2021, quando sei mesi fa Piatek si è aggiunto a Torreira e Odriozola le operazioni «ponte» sono cresciute. Pareggiando l’investimento da 27 milioni per Gonzalez e gli altri 30 per Cabral e Ikonè.

Senza tuttavia garantire la permanenza di nessuno dei tre. Una conferma alla prospettiva annuale. Che spinge la società a ridiscutere i programmi tra una stagione e l’altra. Come sta avvenendo con il tecnico dove le distanze sul rinnovo di contratto restano ampie. Ma che rischia di obbligare la Fiorentina a dover sempre ripartire dall’inizio. Come in un perenne giro dell’oca.

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