Il tecnico è stato ‘vittima’ di una campagna social appena arrivato al Valencia, come accadde quando doveva andare al Tottenham
Xenofobo, omofobo, machista e sessista. Così Rino Gattuso è stato accolto, dopo aver firmato un contratto biennale con il Valencia (3 milioni più bonus a stagione). A lanciare le accuse l’ex presidente Miguel Zorìo, portavoce della “Marea valencianista”, una piattaforma “per la difesa del patrimonio storico, sportivo, economico e sociale del Valencia FC”. A Gattuso vengono contestate frasi contro le donne nel calcio, i giocatori di colore e gli omosessuali. Anche i tifosi del Tottenham, nel giugno del 2021, quando Ringhio stava per accordarsi con gli Spurs, avevano lanciato una simile campagna mediatica e avevano fatto saltare tutto. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
LE FRASI DEL PASSATO. Il portavoce della “Marea valencianista” sta da tempo conducendo una battaglia personale contro l’attuale presidente e c’era da aspettarsi che l’ingaggio del nuovo tecnico scatenasse le polemiche. Le frasi per le quali Gattuso è finito sul banco degli imputati sono le seguenti:
1) «Per qualcuno come Galliani dovrebbe esserci più rispetto. Non riesco proprio a vedere le donne nel calcio. Non mi piace dirlo, ma è così». Parole del 2013 riferite all’ingresso di Barbara Berlusconi, su input del padre Silvio, nel board del Milan, sostanzialmente al posto di Adriano Galliani che in rossonero aveva vinto tutto.
2) «Quante volte i bianchi sono stati fischiati? A me è successo, ma non gli do molta importanza. Boateng si è di certo sentito offeso, ma continuo a non vedere del razzismo. Si tratta solo dell’ultimo gesto di una minoranza di idioti». Ci si riferisce a un episodio del 2013 quando Boateng, fischiato dal pubblico di Busto Arsizio durante un’amichevole tra Pro Patria e Milan, lasciò il campo e tutta la squadra lo seguì.
3) «Il matrimonio in chiesa deve essere tra uomo e donna, anche se siamo nel 2008 e ognuno fa quello che vuole. Io credo nell’istituto della famiglia da quando sono piccolo e per qualcuno che ha fede il matrimonio omosessuale è molto strano». Dichiarazione del 2008, fatta quando Gattuso era ancora un giocatore del Milan.
LA RISPOSTA DI GATTUSO. «La mia storia parla per me. Io razzista? Io omofobo? Io xenofobo? Io machista? Ma siamo impazziti? Qui è ora di darsi una calmata. Allora cominciamo a spiegare: la frase sulle donne, pronunciata al momento dell’ingresso nel calcio di Barbara Berlusconi, voleva essere una difesa dell’operato di Galliani che era stato accantonato in malo modo. Razzista io? E allora perché avrei fatto acquistare, quand’ero al Napoli, Bakayoko? Mai avuto nulla contro i giocatori di colore, molti dei quali sono stati miei compagni di squadra e amici», dice Gattuso.
SOCIAL. «Che cosa sanno di me questi signori che parlano di razzismo, questi leoni che si nascondono dietro una tastiera o dietro un nickname? Vengo da un paesino della Calabria, Corigliano Calabro. Mi sono fatto da solo, da ragazzo sono andato a giocare in Scozia, ai Rangers di Glasgow: sapete che può voler dire per un “terrone” trovarsi fuori dall’Italia e dimostrare a tutti di riuscire a cavarsela? La mia carriera l’ho costruita con la fatica, l’impegno, il sudore. Nessuno mi ha regalato nulla. E non permetterò più che qualcuno, con accuse terribili, ostacoli il mio lavoro».

Di
Redazione LaViola.it