Colmato un gap di 41 punti con l’Atalanta. Al top al Franchi, male fuori. Ritorno in calo

‘Capolavoro’ di Italiano: la Fiorentina torna in Europa, +22 punti sull’anno scorso e distanze colmate con le ex ‘sette sorelle’. Tante vittorie ma troppe sconfitte

Qualificazione in Europa dopo sei anni. Sessantadue punti in 38 partite di campionato, cifra che non a caso non si raggiungeva dal 2015/2016, l’ultima volta che la Fiorentina, con il primo Paulo Sousa in panchina, centrò un piazzamento europeo. Allora era l’Europa League, stavolta sarà la nuova Conference League a segnare il ritorno in campo continentale per la Fiorentina. Non sarà semplice perché bisognerà affrontare un doppio playoff ad agosto, a cavallo della prima di Serie A, forse non da teste di serie. Ma già essere tornati in Europa è un successo, visti gli ultimi anni di buio. E la città, giustamente, da ieri sera festeggia come ai vecchi tempi.

+22. Sessantadue punti in campionato vogliono dire anche un +22 finale rispetto alla passata stagione. Un salto enorme, nessuno in Serie A è migliorato così tanto. Sia per la disastrosa annata scorsa, sia per l’eccezionale campionato di quest’anno. Certo, ci sono stati passi falsi pesanti, goleade al passivo difficili da digerire. Forse la Fiorentina avrebbe potuto lottare per qualcosa di più, l’Europa League e chissà, visto che questa Juve è finita 4° con 70 punti (quindi +8) con un Vlahovic in più a gennaio e con tante partite buttate via nell’ultimo mese dalla squadra di Italiano.

GAP COLMATO. Comunque resta un successo, questa stagione. “Un capolavoro”, ha sintetizzato Italiano. Per i 22 punti in più, per aver riportato l’entusiasmo a Firenze, per aver ricreato identità, le basi di un progetto importante. E per aver colmato un gap con le ‘vecchie’ rivali che pareva abissale. Lo scorso anno la Fiorentina aveva chiuso a 22 punti di distanza da Roma e Sassuolo, 28 dalla Lazio, 38 da Juventus e Atalanta. Ora i viola hanno finito ad appena un punto dai giallorossi, a due dai biancocelesti, a otto dai bianconeri, a +3 sull’Atalanta. Insomma, ai nerazzurri sono stati ripresi 41 punti in un anno: tanta roba. Negli ultimi anni si è parlato spesso di “sette sorelle”, stavolta è rientrata la Fiorentina proprio a scapito dell’Atalanta, che da quel 2016/2017 aveva preso il posto dei viola nelle posizioni europee.

AL TOP IN CASA, MALE FUORI. La Fiorentina ha chiuso la stagione con 19 vittorie (5° dietro a Milan, Inter, Napoli e Juve), 5 pareggi (il numero più basso del campionato) e 14 sconfitte (la peggiore tra le squadre europee, alla pari con il Torino, meglio hanno fatto anche Verona, Sassuolo e Udinese). Sono 59 i gol fatti (per ora 8° attacco, come la Roma) e 51 i gol subiti (7° difesa). Il Franchi è tornato ad essere un ‘fortino’: ben 41 i punti in casa (media 2,16 punti a gara), con 13 vittorie (pesantissime soprattutto le ultime con Juve e Roma), 2 pareggi e 4 sconfitte: solo l’Inter ha fatto più punti in casa nel campionato italiano. Peggio, d’altro canto, fuori casa, con appena 21 punti fatti in 19 gare (quasi la metà rispetto a quelli fatti al Franchi), frutto di 6 vittorie, 3 pari e ben 10 sconfitte (peggio in termini di ko hanno fatto solo Spezia, Samp, Salernitana e Venezia). In trasferta ci sono state grandi imprese (Bergamo, Napoli, le serate di Coppa Italia), ma anche clamorosi tonfi (Genova, Salerno, Venezia, Empoli).

ANDATA/RITORNO. “Ho avuto timore nell’ultimo mese, dopo l’uscita dalla Coppa”, ha confidato Italiano. E in effetti la flessione delle ultime partite (4 ko in 6 gare di campionato) ha rischiato di compromettere le cose. Tanto che la Fiorentina, dopo aver girato a 32 punti nel girone di andata, ha chiuso il girone di ritorno con 30 punti: una leggera flessione che comunque ha permesso ai viola di restare al 7° posto con cui avevano concluso il 2021, nonostante il mercato di gennaio e soprattutto grazie al clamoroso calo dell’Atalanta, passata dai 38 punti delle prime 19 partite ai 21 punti del girone di ritorno. Un passaggio di testimone che fa esultare Firenze.