
“Farà poca differenza ma sempre meglio uno stadio restaurato che vecchio”, ha detto il giornalista de Il Sole24Ore parlando del Franchi
Il giornalista de Il Sole24Ore ed esperto di finanza Marco Bellinazzo, è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno per parlare delle differenze di introiti economici in base alla qualificazione alle diverse competizioni europee.
Queste le sue parole: “La scelta della UEFA purtroppo è stata quella di privilegiare la Champions League. Nel 2020-21 si è arrivati ad una ripartizione che è stata solo in parte modificata nella stagione in corso, per cui ai club che partecipano alla Champions sono andati nel complesso 2 miliardi. Per l’Europa League, sono stati disposti invece meno di 465 milioni. Per la Conference 235 milioni complessivamente: poco più del 10% di quello che va alla Champions League. Questo alimenta sempre di più le differenze tra chi partecipa ad una o all’altra. La SuperChampions che dovrebbe partire e le nuove regole finanziare vanno nella stessa direzione perché sono regole che sostengono proprio chi partecipa alla Champions. Pensare che anche la UEFA combatteva la Superlega adducendo principi di meritocrazia ecc… ma poi continua a razzolare male. Si utilizzano i parametri guardando ai ricavi in base al brand, all’importanza del campionato, alle prospettive… tanto che una squadra di Premier prenderà sempre di più del Milan che ha vinto tanto nella sua storia”
STADIO RINNOVATO. “Farà poca differenza ma sempre meglio uno stadio restaurato che vecchio. Restaurandolo però non puoi costruire un impianto moderno che ti triplichi il fatturato“.
TANTI AMERICANI IN A. “Sono tanti gli acquisti in Italia, ma in tutta Europa sono stati una cinquantina. Per tutta una serie di ragioni, la Serie A si trova in una zona di convenienza perché puoi prendere club importanti, che hanno una storia e hanno sede in città conosciute nel mondo e quindi turisticamente attrattive a prezzo molto più basso perché la A economicamente è in crisi. Perché rivendono? Perché fanno affari come con le aziende, le vittorie fanno parte degli obiettivi ma l’identità e il radicamento con la città è venuto meno“.

Di
Redazione LaViola.it