
“Ha quelle giocate per cui le persone vanno volentieri allo stadio, credo sia questione di ambientamento”, afferma il responsabile della prima squadra del Basilea
“A Basilea si sentiva a casa, è un bravo ragazzo e ho ottimi ricordi del tempo passato insieme, ma le emozioni più forti sono quelle legate ai gol fantastici che ha segnato. Ho ancora in testa la prestazione contro gli svedesi dell’Hammarby nelle qualificazioni alla Conference League (tripletta con gol di testa, tiro a giro e rigore, ndr)”. Parla così di Cabral al Corriere Fiorentino Philipp Kaufmann, ex dirigente e tecnico del vivaio del Basilea, oggi responsabile della prima squadra. Era il 19 agosto e il brasiliano schiantava gli avversari con una tripletta in cui c’era tutto il repertorio: stacco di testa imperioso su punizione, tiro a giro da fuori, rigore.
“Quello che mi è sempre piaciuto di lui — spiega — e credo sia il suo punto di forza, è che non aveva bisogno di troppe chance per segnare, in area è cinico, sa sfruttare le occasioni. È un tipico numero 9 con il fisico per combattere“. A conferma ci sono anche i numeri: 65 gol e 17 assist in Svizzera. A Firenze invece è fermo a due reti in 13 presenze, seppur una molto bella contro il Napoli.
SERIE A PIÙ TATTICA. “Cabral — aggiunge Kaufmann — ha quelle giocate per cui le persone vanno volentieri allo stadio, credo sia questione di ambientamento. Ha bisogno di tempo per adattarsi e capire la filosofia di gioco, è normale perché è giovane. Conosco la Serie A, è un campionato certamente più tattico di quello svizzero, quello che gli consiglio è di continuare a lavorare sodo giorno dopo giorno, migliorando ancora di più quell’attenzione per i dettagli che gli può permettere di crescere tatticamente“.
LA NAZIONALE. “Fare bene a Firenze — conclude — può spianargli la strada anche in Nazionale visto che tra gli attaccanti brasiliani non ce ne sono tanti con il suo fisico e le caratteristiche di un 9 puro“.

Di
Redazione LaViola.it