
Il terzino argentino è uno dei punti di forza della formazione bianconera, prossima avversaria dei viola in campionato
32 presenze, 7 gol e 4 assist. Sono questi i numeri di Nahuel Molina con la maglia dell’Udinese in questa stagione. Statistiche da esterno offensivo, più che da terzino destro. Annata consacratoria per l’argentino classe 1997, al secondo anno in bianconero, con in mezzo la vittoria della Copa América.
Una vera e propria intuizione quella della dirigenza friulana che nel 2020 aveva tesserato Molina a parametro zero, dopo il mancato rinnovo di contratto con il Boca Juniors. Cosa che sarebbe avvenuta se Nico Burdisso, fosse rimasto come manager degli Xeneizes. L’attuale dt viola nutre una profonda stima per il terzino originario di Embalse, e dopo averlo valutato alcune settimane decise di cederlo in prestito al Rosario Central dove ha accumulato minuti ed esperienza. Prestazioni che gli avrebbero consentito di tornare alla Bombonera e di rinnovare il contratto.
La sua ultima presenza in Argentina paradossalmente è proprio in una sfida con il Boca, una vittoria ma da avversario, l’8 dicembre con la maglia del Rosario Central. Solo che quello stesso giorno ci furono le elezioni presidenziali del club azul y oro che portarono Ameal al vertice massimo del club con Riquelme come vice, al posto di Angelici e dell’attuale dirigente viola.
Con la vecchia dirigenza c’era un accordo per prolungare il contratto in scadenza a giugno 2020, ma i nuovi dirigenti lo hanno relegato alla squadra riserve e fuori dalla lista per disputare la Copa Libertadores con la promessa di inserirlo nuovamente una volta trovato l’accordo. La situazione è poi precipitata quando Molina ha scelto di sottoporsi a un intervento al ginocchio senza il permesso del club. Da lì il mancato prolungamento e la chiamata dell’Udinese. E domani si ritroveranno da avversari, uno da dt viola e l’altro come uno dei migliori terzini della Serie A, con una valutazione da 20 milioni.

Di
Mattia Zupo