
I subentrati sempre decisivi nelle sue sfide contro i bianconeri. Ma è un esperto di playoff e gare secche: Igor, Torreira e Gonzalez per far male
Questione di panchina. La storia delle sfide di Vincenzo Italiano contro la Juve ha un filo conduttore, con il tecnico della Fiorentina che oggi controllerà i nomi delle riserve di Allegri più di quelli dei titolari. Finora Italiano ha sfidato quattro volte la Juve e all’intervallo è sempre stato in parità (un 1-1 e tre 0-0). Nelle prime due occasioni allenava lo Spezia e crollò alla distanza (1-4 e 3-0) ma Pirlo, che guidava la Juve, ebbe bisogno di attingere all’ampia rosa: all’andata entrò Ronaldo e segnò una doppietta, al ritorno entrò Morata e sbloccò la gara. Con la Fiorentina, invece, Italiano è arrivato al 90’ sullo 0-0 sia in campionato a Torino sia in Coppa Italia al Franchi. Però al 91’ è arrivata la beffa: in Serie A gol di Cuadrado, in Coppa autogol di Venuti su cross del colombiano. Attenzione: Cuadrado aveva iniziato in panchina entrambe le partite. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
PASSATO E PRESENTE. Il passato oggi non scende in campo, però un po’ incide. Il risultato dell’andata costringe la Fiorentina a vincere allo Stadium. Italiano, però, non trasforma la sfida in una rincorsa: «La sconfitta del Franchi pesa tantissimo, ma a Torino sarà tutt’altra storia. Dobbiamo sfruttare ogni pallone come se fosse l’ultimo e sperare di avere una giornata perfetta. Niente è impossibile, dipende tutto da noi». Il passato, in realtà, può dare anche un po’ di fiducia a Italiano, esperto di playoff (li ha vinti con l’Arzignano in Serie D, con il Trapani in C e con lo Spezia in B) e la semifinale di Coppa Italia è come fosse un playoff: arrivare all’ultimo atto di Roma sarebbe anche la consacrazione per lui. Stasera conterà segnare, ma anche non lasciare spazi a una Juve che probabilmente sceglierà la strada delle ripartenze: «Dovremo difendere con la massima attenzione. Ci siamo sempre aggrappati alla nostra identità, alla forza del collettivo. E sarà così anche questa volta».
IDENTITA’. E in effetti l’identità della Fiorentina è chiara. La manovra scorre bene, la squadra attacca la porta avversaria in massa e manda molti giocatori al tiro e al gol: già 17 marcatori in campionato (più… Vlahovic che oggi sarà l’avversario numero uno). E la classifica cannonieri evidenzia uno dei segreti della Fiorentina. Lucas Torreira non aveva mai segnato così tanto in carriera, adesso è il bomber viola (senza contare i centri di Vlahovic, ovviamente) con 5 reti ed è il faro che illumina ogni partita. Rendimento altissimo, grande intelligenza tattica e la capacità, se viene marcato a uomo, di portare il proprio controllore a spasso per il campo lasciando alle mezzali o ai terzini (preferibilmente Biraghi) il compito di gestire il pallone. A destra c’è la qualità di Nico Gonzalez, sempre più inserito nel quadro tattico di Italiano. I mezzi tecnici non sono in discussione, il dribbling è quasi automatico, però serve un po’ di concretezza in più per entrare definitivamente nel cuore dei tifosi viola. E quello dello Stadium è sicuramente un esame importante.
IGOR SU VLAHOVIC. Il terzo segreto di Italiano è Igor, il difensore brasiliano che ha iniziato la stagione come alternativa a Martinez Quarta, ma poi si è conquistato il posto da titolare e da gennaio gioca praticamente sempre. Ottimo senso della posizione, buona lettura delle situazioni e disinvoltura nel fraseggio: Igor è una delle sorprese positive della stagione viola. E stasera dovrà controllare Vlahovic, l’amico che è andato via. All’andata ci riuscì bene, ma la Juve vinse lo stesso. La Fiorentina, però, non molla e allo Stadium insegue il sogno più bello.

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Redazione LaViola.it