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Ex all. Igor a VI.IT: “Quando lo spostai dall’attacco alla difesa si mise a piangere. Ora qui è un esempio”

Le dichiarazioni dell’allenatore che ha recitato un ruolo chiave nella carriera dell’attuale difensore viola

Una montagna di muscoli. Solido e imponente. Da tre mesi a questa parte, Igor si è trasformato in un incubo per i centravanti avversari e in una certezza per Vincenzo Italiano. E pensare che fino a qualche anno fa giocava con la numero 10 sulla trequarti. Qualcosa di impensabile a vederlo oggi. Per ripercorrere la sua storia e commentare la sua crescita, LaViola.it ha contattato in esclusiva Pablo Fernandez, attuale allenatore dell’Athletico Paranaense Sub20 ed ex allenatore del Red Bull Bragantino:

Qual è il suo primo ricordo di Igor?
Igor è arrivato al Red Bull Bragantino nella squadra Sub17. Stavamo cercando un numero 10, un trequartista e nei provini aveva fatto bene in quella posizione, così lo abbiamo tesserato. Ma dopo qualche tempo mi sono reso conto che aveva difficoltà a giocare spalle alla porta. Ho conosciuto un ragazzo molto competitivo, a cui piaceva allenarsi e lavorare, così prima l’ho spostato come terzino e l’anno successivo quando era nella Sub20 da centrale, anche se mi ricordo che all’inizio non è stato felice. Gli dissi: “Ti fidi di me? Allenati al massimo in questa nuova posizione, se poi non puoi proprio cambiamo nuovamente”. Così ha iniziato ad allenarsi bene e a giocare di conseguenza, fino ad arrivare in Prima Squadra e a trasferirsi in Austria”. 

Oggi vediamo che dedica molto tempo all’allenamento in palestra. Che ragazzo ha conosciuto?
“E’ uno dei ragazzi che si allenava di più, in qualsiasi tipo di allenamento dava il massimo. Non ho dubbi che sia stato questo a farlo ad arrivare dov’è oggi. E’ un ragazzo molto concentrato e serio, infatti ai ragazzi che alleno oggi dico di prendere Igor come esempio. Un trequartista che si è spostato a terzino e poi per il suo modo di lavorare si è affermato da difensore in una grande squadra europea. E’ tutto merito suo”. 

 

 

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Cosa pensa del suo presente alla Fiorentina e siete rimasti in contatto?
“Ci siamo sentiti durante la pandemia e dopo, ci scambiamo dei messaggi ogni tanto, perché comunque abbiamo differenti impegni e orari. Non è facile. Contro il Napoli l’ho visto molto bene: ha annullato Osimhen. Credo che l’allenatore sia fondamentale per un giocatore, perché se sente la fiducia è più facile che cresca di rendimento”.

C’è un aneddoto che ricorda del suo rapporto con igor?
“Mi ricordo che all’inizio piangeva e diceva a suo padre di voler tornare a casa, perché voleva giocare da attaccante e non da difensore centrale. In quel periodo sentiva anche la mancanza della famiglia e della fidanzata che abitavano in un’altra città. Alla fine però è andata bene perché gioca in una delle squadre italiane più importanti”.

E’ stato convocato dal Brasile Sub20 e la Fiorentina ha inserito una clausola in caso di convocazione della Selecao quando lo ha acquistato: crede che sia possibile?
“Se mantiene questo livello credo che avrà molte possibilità. Un difensore centrale mancino, forte fisicamente, rapido e forte nell’uno contro uno non è facile da trovare. Deve continuare a lavorare come ha fatto finora, poi magari se la Fiorentina si qualificherà alle competizioni europee avrà ancora maggior visibilità”.

 

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