
Torreira, Amrabat, Piatek e Dragowski hanno festeggiato il pass Mondiale, Gonzalez ha giocato parecchio (e segnato). Solo domani saranno tutti in gruppo
Ogni sosta porta con sé tante incognite per gli allenatori. Ovviamente anche mister Italiano ha vissuto con particolare attesa questa pausa per le Nazionali, con una decina di giocatori impegnati con le varie rappresentative in tutto il mondo. Del resto, è il momento decisivo della stagione, l’ultimo break prima della volata finale. E avere tutti in buona condizione è fondamentale per provare a centrare gli obiettivi.
RIENTRI. Certo, per la Fiorentina non è stata una settimana semplice. Dall’infortunio di Piatek con la Polonia a qualche problemino che aveva accusato Milenkovic con la Serbia nei giorni scorsi. Tutti verranno valutati al rientro a Firenze, qualcuno (in particolare i sudamericani) è atteso domani per l’allenamento pomeridiano al centro sportivo, ma sarà soprattutto una seduta di scarico. Con due allenamenti veri e propri in gruppo, quindi, prima della sfida di domenica a pranzo contro l’Empoli.
‘SPREMUTI’. In più i viola, in questo doppio turno di partite con le Nazionali, hanno giocato parecchio, accumulando ampio minutaggio. Gonzalez ha giocato 164′ con l’Argentina, segnando anche un gol, mentre Quarta ha giocato per intero la seconda sfida contro l’Ecuador (era rimasto fuori nella prima). Torreira ha corso per 88′ totali con l’Uruguay, partendo titolare nella sfida giocata stanotte in Cile, mentre chi in teoria potrebbe dargli ricambio in viola, Amrabat, ha giocato 180′ nella doppia sfida di playoff Mondiali con il Marocco. In Europa, Biraghi ha giocato tutta la partita ieri in Turchia (con due assist), Piatek ha giocato i 64′ della prima amichevole con la Polonia (segnando e rimediando anche il ‘famoso’ infortunio alla caviglia), restando in panchina nella gara di ieri (insieme a Dragowski), Milenkovic ha disputato 90′ ieri in Danimarca, dopo aver saltato la prima amichevole per un fastidio fisico, Nastasic è sceso in campo per 109′ nelle due gare (non giocava da inizio febbraio, 0-3 con la Lazio), mentre Terzic aveva giocato 26′ giovedì scorso, restando in panchina ieri
GIOIE E DOLORI. Insomma, praticamente nessuno si è ‘riposato’, specie tra i ‘titolari’ di Italiano. Tutti hanno speso energie psico-fisiche, anche se molti si sono ritagliati gioie personali o di squadra: se Biraghi ha fallito con l’Italia l’accesso al Mondiale (non era però neanche in panchina a Palermo, mentre ieri è stato tra i migliori nella ‘ripartenza azzurra’ con due assist), Torreira, Amrabat, Piatek e Dragowski hanno festeggiato il pass per Qatar 2022 con le rispettive Nazionali, così come avevano fatto in precedenza Gonzalez e Quarta e i serbi. Insomma, un entusiasmo che potranno riportare certamente anche a Firenze in vista della volata finale di stagione con la Fiorentina. Certo, bisognerà valutare con attenzione il recupero fisico e mentale da questi impegni e la possibilità di utilizzo nel match di domenica con l’Empoli, anche perché Italiano spesso ha ‘premiato’ chi è rimasto a lavorare al centro sportivo durante le soste.
INCOGNITE PER ITALIANO. Chiaramente questo non è il momento di particolari ‘esperimenti’, ma qualche cambio nella formazione-tipo certamente ci sarà in vista del derby con gli azzurri. Se Piatek difficilmente potrà partire titolare (con Arthur Cabral che si candida a tornare dal 1′), gli occhi saranno puntati su Gonzalez, che non ha mai giocato dall’inizio in viola dopo le varie gare con l’Argentina (e stavolta ha anche giocato parecchio con l’Albiceleste, come si è visto). Nel ruolo di play, invece, giocoforza dovrà giocare uno dei due Nazionali, con Torreira senz’altro favorito su Amrabat, anche se la precedente uscita post-Uruguay per l’ex Arsenal non fu certo buona (lo 0-3 contro la Lazio, forse la sua peggior partita con i viola, ma oltre al lungo viaggio il centrocampista era reduce anche dal Covid). Insomma, per Italiano la marcia di avvicinamento all’Empoli non è certo semplice, visto che appunto avrà il gruppo realmente al completo da venerdì. L’incognita dei rientri dalla sosta che si aggiunge ad un match già di per sé non poco delicato.

Di
Marco Pecorini