
Il tecnico italiano dello Shakhtar, bloccato in un hotel di Kiev: “La mia linea era quella di non abbandonare la squadra finché il campionato era in svolgimento”
È un giorno drammatico per l’Europa e in particolar modo per l’Ucraina, che questa mattina si è svegliata sotto il rumore dei bombardamenti che hanno sancito l’inizio dell’invasione russa del paese. Fra i nostri connazionali presenti a Kiev anche Roberto De Zerbi, allenatore dello Shakhtar Donetsk al momento chiuso in un hotel nella capitale.
Intervistato da Sportitalia, il tecnico ha parlato del momento particolare: “La cosa che mi dispiace è la preoccupazione che vedo qui intorno, anche nei nostri collaboratori. Noi non volevamo fare gli eroi, siamo semplici calciatori. Ma anche in questo lavoro ci sono responsabilità e valori, io li ho sempre rispettati. La mia linea era quella di non abbandonare la squadra e il club fin quando la nostra presenza era necessaria, ovvero finché il campionato era in svolgimento. Purtroppo il torneo è stato sospeso stamattina, fino a ieri sera ci parlavano della possibilità di giocare, anche se la sfida era a 30 chilometri dal confine russo”.
De Zerbi prosegue: “Non è una gara per salvarsi prima, tornando indietro rifaremmo la stessa scelta”. Sulla possibilità di rientrare avuta nei giorni scorsi: “Chi non ha mai vissuto uno spogliatoio non può capirlo, non me la sentivo di abbandonare tutto e tornare. Ora confidiamo nell’aiuto dell’ambasciata, della Farnesina e del governo Italiano. Non abbiamo grande paura, però siamo preoccupati per i parenti e per le famiglie”. (fonte alfredopedulla.com)

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Redazione LaViola.it