
Una storia d’amore vissuta come un tradimento dai tifosi spezzini, che non hanno perdonato l’addio del tecnico dopo il rinnovo
Per San Valentino l’accoglienza che gran parte degli spezzini riserverà a Vincenzo Italiano non sarà all’insegna dei baci e degli abbracci. Per uno strano scherzo del destino, proprio nel giorno degli innamorati, andrà in scena la storia di un grande amore finito nel modo peggiore. Una promozione nella massima serie 95 anni dopo e una salvezza spettacolare, poi l’addio. Nel mezzo grande affetto, con lo striscione dei tifosi bianconeri («Vincenzo… Spezzino») e i messaggi al miele del tecnico, come all’atto della firma del rinnovo a giugno scorso: «La Spezia è la mia seconda casa, il ‘Picco’ il suo tempio con la sua passione». Così scrive La Nazione.
ACCOGLIENZA. L’improvviso addio, sul quale Italiano non si è mai pronunciato a seguito di una clausola di riservatezza, che ha generato rabbia e delusione tra gli spezzini. Sentimenti di amarezza, perfino di sofferenza quelli provati da un popolo che aveva eletto Italiano nella Hall of fame del club. Domani sera, quando Italiano varcherà di nuovo lo stadio spezzino 267 giorni dopo, sarà accolto da indifferenza da parte delle due curve, ma anche da fischi, specie dai sostenitori della gradinata. A nulla sono valse le parole di Italiano ad ottobre in occasione dei 115 anni del club: «Orgoglioso di aver contribuito a scrivere un pezzo importante di questi 115 anni di storia aquilotta. La Spezia, lo Spezia, la sua gente, i colori bianchi, il ‘Picco’ saranno sempre nel mio cuore».

Di
Redazione LaViola.it