Ha venduto a gennaio il giocatore più forte, anche Italiano sotto sotto non è convinto della scelta del club. Per la corsa all’Europa è un rischio
Non doveva finire così. Che Vlahovic volesse andare via era chiaro da molto tempo. Che la Fiorentina lo volesse vendere a gennaio sinceramente no, e Commisso si è preso un bel rischio. Qui non c’entra di chi sia la colpa, qui è in gioco il futuro della Fiorentina, il suo progetto tecnico, le sue ambizioni. Così scrive La Repubblica.
INCOGNITE. Questo per i viola è l’anno del ritorno in Europa e la classifica dice che la strada è quella giusta. Privarsi di Vlahovic per Cabral o chiunque altro è un azzardo. Sia perché per 75 milioni si baratta una certezza con una scommessa e nessuno può essere sicuro del risultato, sia perché l’addio di Vlahovic scarica sulle spalle del futuro centravanti un bel po’ di responsabilità. Troppe incognite, insomma, e siamo convinti che sotto sotto nemmeno Italiano, un po’ nervoso dopo Cagliari, sia convinto della scelta del club.
L’EUROPA. Perché non arrivare in Europa sarebbe un fallimento clamoroso. Inutile dire che a inizio stagione la società non ci pensava. È vero, ma poi le cose sono cambiate e oggi l’Europa è diventata un obiettivo, e lasciarsela sfuggire per voler intascare subito 75 milioni è un atto (si può dire o rischiamo la querela?) scellerato. La Fiorentina aveva il dovere di resistere fino a giugno e poi trattare la cessione. Con l’Europa League in tasca sarebbe stato più facile anche fare mercato.
I TIFOSI. Senza l’Europa non tutti vivranno felici e contenti. Vlahovic potrà godersi il suo trasferimento milionario e i suoi sogni di gloria, la società viola una bella plusvalenza, mentre i tifosi, spettatori inermi di questo assurdo teatrino, rimarranno come sempre con le pive nel sacco e con l’ennesimo affarone chiuso con la Juventus.
Di
Redazione LaViola.it