Sono cinque gli esterni a disposizione di Italiano e sappiamo quanto le ali siano importanti per il gioco viola
Per volare, si sa, servono ali forti. Ecco perché Vincenzo Italiano fin dall’estate avrebbe voluto cinque esterni offensivi. Una richiesta sorprendente solo per chi, l’anno prima, non aveva visto giocare il suo Spezia. Nel 4-3-3 del mister infatti, le ali rappresentano forse la chiave di tutto. È lì, sulle fasce, che si sviluppa gran parte del gioco ed è da lì, quindi, che devono nascere i pericoli maggiori. Velocità, rapidità d’esecuzione, attacco alla profondità e, in fase difensiva, pressione sull’avversario e aiuto al terzino. Scrive il Corriere Fiorentino.
Agli specialisti del ruolo, il mister, chiede un lavoro massacrante. E non è un caso che in (quasi) tutte le partite le ali siano state sostituite. E se nel girone d’andata la coperta spesso è stata corta, oggi il tecnico viola può invece contare su una batteria di esterni piena di qualità e di risorse. Merito del club che a gennaio, pronti via, gli ha messo a disposizione Jonathan Ikoné colmando (appunto) quel vuoto estivo. Da Saponara a Sottil, passando per Callejon e Nico Gonzalez, fino all’ultimo arrivato. Cinque giocatori per due maglie e, ognuno, con caratteristiche diverse.
«Adesso abbiamo cinque esterni di grande valore, in una posizione dove c’è grande dispendio di energie e dove, quindi, servono ricambi», ha detto Italiano dopo l’acquisto del francese che, dopo tre brevi apparizioni (contro Torino, Napoli e Genoa) inizia a mordere il freno. «Serve pazienza», ha ripetuto il mister, ed è probabile che anche a Cagliari l’ex Lille possa partire dalla panchina. Certo «Jorko» ha già fatto intravedere tutto il suo potenziale e di sicuro, periodo di ambientamento a parte, il futuro è suo. Contro il Grifone per esempio, in soli 19’ ha fornito a Torreira l’assist per il 6-0, e ha messo sulla testa di Vlahovic un altro pallone perfetto. Il tutto, condito da un paio di accelerazioni da brividi.
Nel primo tempo invece, era stato Saponara a regalare spettacolo
Si è procurato il rigore poi fallito da Vlahovic e, dal suo piede, è nata l’azione che ha portato al gol di Bonaventura. Una prestazione più che positiva insomma. L’ennesima, in questa stagione, nella quale ha già messo insieme 2 gol e 2 assist. E poi Nico Gonzalez. Ecco. Da lui, forse, è lecito pretendere qualcosa in più. Certo, ha già fornito 3 assist ed è spesso martoriato dagli avversari (con 46 falli subiti è terzo in serie A alle spalle di Joao Pedro e Vlahovic). Ma, per esempio, è fermo a quota 2 in classifica marcatori. E, l’ultimo gol, l’ha segnato proprio nella gara d’andata col Cagliari. Era il 24 ottobre e tre mesi di astinenza sono troppi per uno come lui.
«Gli esterni sono attaccanti, e gli attaccanti devono segnare», ha ripetuto spesso Italiano. È questo, l’aspetto da migliorare. Lasciando da parte Ikoné infatti (appena arrivato), dagli altri quattro la Fiorentina ha avuto solo 7 reti. Due a testa da Nico, Saponara e Sottil, e uno da Callejon. Magari, la rinnovata concorrenza, li farà crescere anche sotto questo aspetto.

Di
Redazione LaViola.it