
L’ex viola è anche ritornato sul famigerato episodio dei pugni di Delio Rossi a Ljajic, avvenuto nel 2012: “Per me fu uno shock”
Romulo, doppio ex della sfida che stasera contrapporrà Fiorentina e Genoa nella partita in programma alle 20.45 al Franchi, è intervenuto ai microfoni di Toscana Tv. Queste le sue dichiarazioni: “Piatek è un ragazzo davvero bravo e stupendo. È un giocatore fortissimo. Dal punto di vista umano è un ragazzo fantastico. Quando è arrivato a Genova era un ragazzo molto semplice e timido, ma dal cuore d’oro. Come calciatore è veramente una ‘bestia’, si allena il doppio degli altri, ha un fisico strepitoso e poi dentro l’area di rigore è stupendo, sa segnare dappertutto. Al Genoa e al Milan ha sempre segnato, anche quando si è trasferito ha iniziato molto bene. Adesso si sta ritrovando, perché era da un po’ che non faceva così bene. Nell’ambiente Fiorentina sono sicuro che farà delle belle cose e aiuterà i Viola ad arrivare in Europa”.
Romulo è poi tornato anche sulla sua esperienza alla Fiorentina definita come “il ricordo più bello” della sua esperienza italiana. L’ex viola ha poi ricordato anche l’episodio del 2 maggio 2012 ed a quel Fiorentina-Novara tristemente noto per i pugni di Delio Rossi a Ljajic. “Sono cresciuto in Brasile, dove il calcio è bello, ma non professionale come in Italia. Fosse successo in Brasile non mi sarei stupito, però una cosa del genere in Italia, con un allenatore che aveva già allenato grandi squadre, per me fu uno shock. Al mio fianco quel giorno c’erano Neto e se non sbaglio De Silvestri: non avevamo capito niente dei motivi della lite. Cosa disse Ljajic? Non disse assolutamente niente, fece l’ironico. Perdevamo contro il Novara che era penultimo in classifica, dovevamo vincere quella partita ad ogni costo per non andare in Serie B. Ljajic non stava andando bene, Delio Rossi lo sostituì e lui la prese male e applaudì il mister. A quel punto Delio Rossi non ci vide più”.

Di
Redazione LaViola.it