
Era stato il fiore all’occhiello del mercato invernale di due anni fa, ora è in uscita. Da Juric a Spalletti, estimatori ci sono. Ma l’operazione è complessa
Quasi due anni fa Sofyan Amrabat era stato il manifesto di una campagna acquisti invernale faraonica da parte della Fiorentina, fatta di quasi 80 milioni spesi. Due stagioni dopo invece gennaio coinciderà con l’inizio di una exit strategy che sa di toccasana per tutte le parti coinvolte dopo un matrimonio nato con tanti auspici ma finito in contraddizioni tecniche, tattiche, di progetto e di allenatori. Così scrive La Repubblica.
DIFFICOLTA’. Amrabat per tanti era il cavallo di Troia per arrivare a Juric, ma ha finito per essere inglobato in una stagione, la scorsa, fatta di tante difficoltà e di una collocazione in campo che non ha mai convinto, né da regista, né da mezzala. Con l’arrivo di Italiano la musica più che cambiare in meglio è peggiorata.
ESTIMATORI. Un giocatore voluto in prima persona dal presidente Commisso e pagato quasi venti milioni di euro, in stagione solo 12 presenze e solo 2 da titolare, con soli 290 minuti giocati. La stagione era iniziata di rincorsa con l’operazione per pubalgia e la preparazione iniziata in ritardo. Ora le strade sono pronte a dividersi, sfruttando magari la vetrina Coppa d’Africa con il Marocco. Piace al suo vecchio allenatore Juric, a Bergamo Gasperini non ha mai nascosto l’interesse, ma con Koopmeiners l’Atalanta è a posto. A Spalletti le qualità di Amrabat piacciono, in proiezione futura potrebbe essere un ottimo doppione di Anguissa. Ma anche Cagliari e Genoa potrebbero essere due piazze con bisogno di muscoli per la lotta salvezza. All’estero, soprattutto in Olanda, qualcosa potrebbe muoversi.
COSTI E TEMPI. Per la Fiorentina però sarà difficile recuperare la cifra spesa, molto più semplice un’operazione da prestito con obbligo o diritto di riscatto sopra i 10 milioni. Ma anche i tempi sono da valutare, visto che la Coppa d’Africa andrà per le lunghe.

Di
Redazione LaViola.it