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Viola troppo fragile, deve imparare a gestire le partite. E Vlahovic…

L’analisi de La Nazione: Fiorentina avanti fino all’87’, poi il blackout e la rimonta amara dell’Empoli. Una sconfitta che fa male

Se la partita fosse durata 87 minuti saremmo a parlare di una squadra matura, solida e continua. E invece, dopo la sbornia rossonera, è arrivata una doccia fredda che riporta alla ribalta tutte quelle fragilità che Italiano non è ancora riuscito a risolvere. Così scrive La Nazione.

SOLO VLAHOVIC. Il credo calcistico di questa squadra è cercare sempre i tre punti, ma quello che manca per diventare grandi è sapere anche gestire il pallone e soffrire nei minuti finali. Quarta o Igor, poco cambia, Sottil o Callejon pure, Odriozola o Venuti anche. Se cedi all’improvviso e ti fai sorprendere da Bandinelli e Pinamonti, i nomi non contano. L’unico è Vlahovic. Perchè se il ragazzo segna con regolarità e regge l’enorme pressione che grava su di lui, allora significa che è un vero campione. Vediamo allora di tenerlo fino a fine stagione e di non sprecare il tesoro che abbiamo.

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