
Tra sfortuna e coperte corte, incrociando le dita per non avere ulteriori notizie negative. Dal Milan a Natale sette gare (più una) per capire dove potrà arrivare la Fiorentina
Come recita un antico detto, “la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo”. Miglior modo per descrivere l’emergenza che si trova costretta a fronteggiare la Fiorentina non potrebbe esserci.
ROGNE E SCAROGNE. In vista del Milan, infatti, è caccia ai superstiti in difesa per Italiano. Ci mancava altro che il problema al soleo rimediato da Nastasic con la Serbia per mettere il carico alla raffica di assenze che già avrebbe dovuto fronteggiare la Fiorentina contro la capolista. Non fosse bastata la squalifica per somma di ammonizioni di Quarta e il rosso ingenuo rimediato con la Juventus da Milenkovic, resta solamente Igor tra i centrali disponibili al tecnico viola. Un altro dovrà essere per forza di cose adattato, con Pulgar, Amrabat o Venuti seri candidati a giocare al fianco del brasiliano. Altrimenti dovrà essere promosso un Primavera. Il tutto sperando che da qui alla gara coi rossoneri non arrivino altre nefaste notizie. Perché in altri reparti non è che le cose vadano tanto meglio per la Fiorentina. Quasi tutti i calciatori che hanno contratto il Covid-19, infatti, in massimo una decina di giorni hanno visto i loro tamponi negativizzarsi. Tra le poche eccezioni c’è Nico Gonzalez, positivo per 19 giorni e che adesso dovrà sottoporsi ad un una nuova visita di idoneità sportiva (sperando che tutto sia nella norma) e ritrovare in pochi giorni di lavoro una condizione atletica che gli permetta di tornare a disposizione per il Milan. Sicuramente, per il match coi rossoneri, non sarà al meglio. Da valutare, inoltre, saranno gli eventuali rischi di andare incontro ad altri infortuni.
COPERTE CORTE. La coperta era corta sugli esterni d’attacco? Sì. Ma si poteva, al tempo stesso, prevedere che Gonzalez andasse incontro a tale situazione? Più volte Italiano ha lasciato intendere che tra le ipotesi per risolvere il problema del mancato arrivo di un altro esterno di livello ci potesse essere l’avanzamento di Castrovilli. Si poteva, anche in questo caso, prevedere che andasse a sbattere con un palo dovendo star fermo quasi due mesi? La domanda potrebbe essere più o meno la stessa anche sul pacchetto difensivo, perché se è vero che Nastasic veniva da due anni di continui problemi fisici, è anche vero che prima di farsi male in Nazionale pareva essere in perfette condizioni fisiche. E, a proposito di rogne e scarogne, un suo stop sarebbe potuto arrivare in ben altro momento. Milenkovic e Quarta potevano evitare le sanzioni rimediate a Torino? Sì, soprattutto il serbo, ma anche l’argentino che si è preso un giallo ai limiti dell’inutilità in una partita comunque quasi perfetta. A proposito di modi di dire, “se qualcosa può andar male, lo farà” dice la legge di Murphy, che non deve, tuttavia, esentare da responsabilità chi non ha tirato fuori Milenkovic a Torino, che già prima del secondo giallo ne aveva rischiato un altro, e neanche lo stesso difensore, al pari di chi ha voluto puntare con insistenza in estate su Kokorin come vice Vlahovic o non ha preso sul mercato un altro esterno.
CAPIRE CHI SIAMO E DOVE ANDIAMO. Al netto di altri calciatori da monitorare da qui al Milan, da Dragowski a Maleh passando per Pulgar, quella coi rossoneri si preannuncia una sfida tutta in salita per la Fiorentina. Poi, però, il calendario metterà difronte ai viola da qui a Natale Empoli fuori, Samp in casa, Bologna fuori, Salernitana e Sassuolo in casa e Verona fuori (oltre alla gara col Benevento di Coppa Italia). Impegni che, al netto di ulteriori complicazioni, potranno dirne di più sul chi è e cosa potrà ambire a fare la Fiorentina in questa stagione. Se continuasse con l’andazzo avuto fin qui, vincendo con chi è inferiore e perdendo con le big, infatti, potrebbe arrivare un buon bottino di punti per arrivare alla sosta invernale con una classifica ancor più interessante di quella odierna. Poi toccherà al mercato tappare le falle, al netto di quello che accadrà o meno con Vlahovic. E arrivarci in lotta per l’Europa potrebbe essere uno stimolo in più per indurre Commisso a dare, finalmente, una bella mano a Italiano: oggi, come in estate, servono un esterno offensivo di livello e un attaccante, sopra ad ogni cosa. Ignorare ancora tali esigenze, in un campionato così equilibrato nella lotta per l’Europa, potrebbe essere l’ennesima occasione persa per fare un salto in avanti importante.

Di
Gianluca Bigiotti