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Rivalutati, rimandati e bocciati. Gran lavoro di Italiano, che non può fare miracoli. Diversi elementi chiamati ad uno step in avanti entro Natale

Diversi calciatori sono stati ri-valutati e rigenerati da Italiano. Il tecnico viola, però, non può fare miracoli. Diversi elementi devono fare uno step in avanti

COL SENNO DEL POI. Nessuno possiede la sfera di cristallo. Era, dunque, difficile immaginarsi che Nico Gonzalez si sarebbe presentato a poche ore da alcune gare, assieme ad altri sudamericani, di ritorno da gare dall’altra parte del mondo, che si prendesse un rosso per proteste e che venisse pure colpito dal Covid-19. Un po’ più prevedibile, tuttavia, poteva essere che Kokorin non fosse un’alternativa credibile a Vlahovic, così come che servisse un altro esterno di livello per il gioco di Italiano (come richiesto anche pubblicamente dallo stesso tecnico già in estate) e che qualche giocatore in forza alla Fiorentina potesse avere qualche limite, sia di rendimento che di qualità (Amrabat regista, Sottil, Saponara, Biraghi, Callejon).

DALLA RIVOLUZIONE DI GATTUSO ALLA RI-VALUTAZIONE DI ITALIANO. Perché Gattuso abbia deciso di rompere con la Fiorentina non si è mai capito a livello ufficiale. Ed essendo, ormai, un qualcosa di (brillantemente) superato interessa anche poco. Restano, tuttavia, una serie di rumors e voci che volevano l’ex napoletano in disaccordo coi piani della Fiorentina sul valore della rosa di calciatori già a disposizione. Tant’è che, tranne che per Nico Gonzalez, Torreira, Nastasic e Odriozola, la Fiorentina è rimasta più o meno la stessa. “Il piano è chiaro: andare a Moena, valutare bene in ritiro tutti i componenti della rosa e poi decidere”, disse in sede di presentazione Italiano, con la volontà di ri-valutare tutta una serie di elementi che nella loro avventura a Firenze avevano reso ben al di sotto di quanto ci si attendeva.

RI-VALUTAZIONI SÌ, MA NON MIRACOLI. Ci ha messo moltissimo del suo Italiano nel rendere una rosa reduce da due anni di lotta salvezza ad una in grado di stare a ridosso della zona Europa, con un’identità di gioco ben precisa ma anche con dei limiti strutturali in parte non dipendenti da lui. D’altronde, se una squadra sta nei bassifondi della classifica per due anni e non viene stravolta, difficilmente potrà scalare gerarchie su gerarchie nel giro di poche settimane e/o mesi di lavoro. Rivalutazioni sì, ma non è pensabile che Italiano faccia i miracoli, soprattutto se il materiale a disposizione è quello che è.

PROMOSSI, RIMANDATI, BOCCIATI. Tanti gli elementi rigenerati dalla cura Italiano. Da Saponara, passato da esubero di lunga data a calciatore prezioso e a tratti determinante, per quanto con limiti di continuità fisica, a Duncan fino a Quarta, che era finito spesso nel dimenticatoio, passando per Pulgar (almeno prima dell’infortunio valida alternativa a Torreira). Altri sono migliorati, come Biraghi, pur con dei limiti o Igor, con una tenuta difensiva generale che è da elogiare, al pari di tanti calciatori che sono tornati ad avere una discreta sicurezza nella gestione del pallone. Altri ancora si sono confermati, come Vlahovic, Bonaventura, Milenkovic (al netto del rosso ingenuo rimediato con la Juve). C’è poi una schiera di calciatori che rimangono nel limbo tra effettiva funzionalità (sia per le idee di gioco di Italiano che per ambizioni di classifica) e rendimento. E’ il caso di Amrabat, decisamente rimandato, ma anche di Callejon e Sottil. Lo spagnolo, quasi sempre impiegato titolare da Italiano, continua ad essere troppo spesso trasparente. Il classe 1999, invece, non è ancora riuscito a fare quello step di crescita che Italiano gli va chiedendo da settimane. Se nel caso di Castrovilli sarebbe lecito attendersi qualcosa di più, al netto di problematiche fisiche (anche importanti come nel caso dell’impatto col palo di Marassi), ci sono poi elementi in rosa che non possono ambire ad altro che al ruolo di comprimari: da Benassi a Terzic, passando per Nastasic e Venuti (comunque sempre affidabile). Diverso, invece, il caso di Maleh, partito titolare alla prima giornata e poi dosato da Italiano, con sprazzi di buone sensazioni. Altre situazioni, invece, sono ormai già state date per perse come Kokorin.

Il quadro, al netto di quello che accadrà o meno con Vlahovic (altra situazione che poteva essere prevista, o meglio prevenuta e/o gestita diversamente), è piuttosto chiaro. Adesso tocca a chi ha deluso fin qui fare uno step in avanti, sempre che lo abbia nelle corde. Altrimenti sarà il mercato ad aprire nuovi scenari.

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