 
																												
														
														
													Gli azzurri vincono anche al Franchi, Italiano le prova tutte. Mette anche Kokorin, ma l’ultimo quarto d’ora è surreale
Settima vittoria di fila e primato sempre più consolidato a 21 punti: il Napoli va oltre l’ostacolo Fiorentina e celarsi è impossibile. Non più una candidatura allo scudetto, ma un tentativo di dittatura sul campionato. È impressionante come Luciano Spalletti in tre mesi sia riuscito a elevare così in alto un gruppo che, Anguissa a parte, è il calco della formazione della scorsa stagione. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
IN PARTITA. La Fiorentina è rimasta in partita fino all’ultimo e non era scontato che accadesse. Vi è riuscita perché Vincenzo Italiano ha allestito una formazione strutturata, con linee guida chiare. Sono state le differenze su certe individualità a scavare il solco del risultato. Per esempio, la difesa viola ha provato soggezione della fisicità di Osimhen, ne è stata ostaggio.
GOL. Fabian Ruiz ha concesso qualcosa in fase difensiva, è stato blando nell’opposizione a Vlahovic crossatore e assistman sull’1-0 di Martinez Quarta, ma ha poi servito la magnifica palla profonda per Osimhen, da cui il rigore che per vie tortuose ha fruttato il pari agli spallettiani. L’1-1 del primo tempo è stato preciso, ha riconosciuto i meriti di tutti e ha sorvolato su qualche demerito, per esempio una certa impotenza della Fiorentina davanti alla corporeità di Osimhen.
PULGAR ‘ABBOCCA’. Il Napoli ha risolto il rebus del risultato in apertura di ripresa, con uno schema su punizione. All’amo ha abboccato Pulgar. Quando è partito il sinistro di Zielinski, diretto verso il secondo palo, il viola è rinculato e ha tenuto in gioco Rrahmani, accorrente e saltante. Il difensore centrale azzurro ha colpito in beata solitudine e infilato nell’angolo.
CAMBI E KOKORIN. La Fiorentina ha reagito con rabbia, ma senza perdere la lucidità. Rrahmani è stato un’altra volta decisivo: su una sponda di Milenkovic, con un’acrobazia ha evitato che il pallone finisse nella disponibilità sbagliata di qualche viola davanti a Ospina. Italiano ha azzeccato il primo cambio. Sottil, subentrato a Callejon, ha aggiunto freschezza e dinamismo. Italiano le ha tentate tutte. Si è affidato alla regia di Torreira e ha chiuso con un 4-2-4 audace e un po’ velleitario, perché nel ruolo di centravanti-bis, a fianco di Vlahovic, ha collocato Kokorin, protagonista di un quarto d’ora conclusivo abbastanza surreale. La Fiorentina corre quanto il Napoli, ma ha un problema: non riesce a gestire i fisiologici momenti di recupero. Il Napoli per contro è maestro nel governo dei minuti di stasi: ha tutto per vincere lo scudetto.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
									 
									 
																	 
														
Di
Redazione LaViola.it