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CorSport: Viola, il bello della sofferenza. Partenza sprint: l’Europa non è un miraggio

L’Udinese ci prova tanto, soprattutto nella ripresa. Ma la Fiorentina regge e si prende tre punti d’oro. Tre vittorie di fila in trasferta

Vince la Fiorentina, di rigore, trascinata dal solito Vlahovic, chirurgico quando si tratta di sistemare il pallone sul dischetto. Ma stavolta, il gruppo di Italiano dimostra anche di saper stringere i denti e soffrire. Per la prima volta dall’inizio del campionato, la Viola non subisce reti, nonostante gli 11 tiri (12 quelli totali) realizzati dall’Udinese nella ripresa, di cui 5 nello specchio. Dragowski prima e poi il muro difensivo viola, rafforzato con cinque uomini nei minuti finali, sbarrano la strada a chiunque. I Viola trovano così la loro terza vittoria esterna consecutiva: l’ultima volta in cui c’erano riusciti era stato nell’aprile 2018, nei giorni strazianti che seguirono la scomparsa di Davide Astori, avvenuta proprio a Udine. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

PARTENZA SPRINT. Mai la Fiorentina targata Commisso era partita così forte: dopo sei turni sono cinque i punti in più rispetto alla passata stagione (quattro sulla prima avventura in A della nuova proprietà), ma soprattutto, dal 2015/16 (15 punti) mai i viola avevano scalato così tanto la parte alta della classifica. Ecco perché i tifosi finalmente sognano: l’Europa adesso non è più un miraggio. Dopo il cambio modulo dell’Udinese, Italiano stavolta invece di dare fiato agli esterni offensivi (Saponara e Callejon) ha preferito garantire freschezza al centrocampo, mandando dentro la forza fisica di Amrabat ed anche l’imprevedibilità di Maleh, scaltro ad infilarsi tra le linee. 

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