
L’amarezza di Commisso: “Se non avessero detto no al progetto di restyling presentato nel settembre 2019, oggi avremmo completato il 70% dei lavori”
Entro un mese, la commissione di esperti presieduta dall’architetta Odile Decq individuerà le otto migliori proposte di ristrutturazione del Franchi ammesse alla seconda fase del concorso internazionale di idee. I cantieri, i cui costi saranno finanziati anche con i 95 milioni del Recovery Fund, dovranno partire entro il 2023, con termine obbligatorio entro l’inizio del 2026. Rocco Commisso, però, non ha dubbi: «Se non avessero detto no al progetto di restyling dello stadio presentato nel settembre 2019, oggi avremmo completato il 70% dei lavori. Lasciamo perdere». Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
AMAREZZA. L’amarezza è difficile da nascondere. Perché il suo primo passo, in tema di infrastrutture, era stato proprio quello relativo alla ristrutturazione dell’attuale casa Fiorentina, ma ad opporsi fu la Soprintendenza per via della demolizione di una parte delle strutture degli Anni Trenta.

Di
Redazione LaViola.it