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La ‘pressione’, la costruzione dal basso e gli inserimenti continui: in campo con Italiano. In attesa delle scelte

Prime indicazioni dal ritiro, un cambio radicale di filosofia di gioco. Difesa a quattro e tridente, ma anche una mentalità da cambiare

Dentro al mondo di Vincenzo Italiano. Uno che vive di calcio 24 ore al giorno, come ha confessato durante la conferenza di presentazione. È lui, il tecnico viola, il vero protagonista di questo ritiro di Moena. In attesa di volti nuovi e arrivi sul mercato (Nico Gonzalez si unirà in corsa al gruppo, con ogni probabilità a Firenze), l’allenatore viola sta attirando l’attenzione di giocatori e addetti ai lavori. “Italiano è stato accolto bene dal gruppo. E’ un mister che entra a gamba testa, non è uno che ha bisogno di scaldarsi. E’ entrato con le sue idee e ha voglia di trasmettercele il prima possibile”, ha spiegato Saponara, uno che già aveva conosciuto l’allenatore lo scorso anno allo Spezia. “Tutti sanno che devono pedalare per tenersi il posto, altrimenti c’è uno dietro che scalpita. Il mister non è delicatissimo. Al primo errore in allenamento ti mangia ma anche questo rientra tra le sue qualità”.

MENTALITA’. Già, grande determinazione e indicazioni anche colorite ai giocatori. Lo stiamo imparando a conoscere da vicino a Moena. Dal “se vedo un centrocampista schiacciarsi ancora verso i difensori lo volo tra i giornalisti”, riferito al comparto mediano, aldovete fare come Henry, Messi ed Eto’o, che recuperavano palla già in area avversaria”, riferito al trio d’attacco. E poi i richiami a Bonaventura, Callejon, Vlahovic, Terzic e praticamente ogni giocatore che capita ‘a tiro’. Un ‘martello’, batte forte sui concetti a lui più cari. Sa bene, Italiano, che il processo per il cambio di filosofia di gioco potrà essere lungo e affatto semplice. “Chi recupera uno svantaggio è una squadra vera”, altra ‘reprimenda della domenica. Questione di mentalità e atteggiamento.

ALTA INTENSITA’. Pressing alto, intensità, gioco veloce, cambi di campo ma anche verticalizzazioni centrali. Tutti devono partecipare all’azione offensiva. Del resto, “difendere bene e attaccare benissimo”: il suo credo, Italiano, l’ha messo in chiaro subito. E se in difesa sta cercando di trasmettere i concetti della costruzione dal basso (“Ci stiamo trovando bene, facciamo cose diverse rispetto agli altri anni: i mister chiedevano palla lunga, ora invece iniziamo da dietro con passaggi corti”, ha detto Dragowski), è nella fase offensiva che si sta concentrando in particolar modo il neo tecnico viola. Con il tridente Callejon-Vlahovic-Sottil, soprattutto, ma non solo.

TRIANGOLO. Per esempio, sta insistendo molto sul ‘triangolo’ terzino-mezzala-ala. Un meccanismo che già si era visto nello Spezia che ha stupito tutti per gran parte della stagione. Lirola, Bonaventura (o Benassi) e Callejon da una parte, Biraghi, Duncan (o Maleh) e Sottil dall’altra. Prove e riprove sui tagli offensivi, con varianti diverse. Prima la ricerca del fondo sulla fascia e l’attacco verticale del centrocampista, poi il taglio verso la porta dell’esterno alto ma anche del terzino. Un modo per creare superiorità sulle fasce.

BASTONE E CAROTA. E poi combinazioni veloci e cambi di campo, sempre con pressione continua e linea della squadra da tenere alta. Tante idee, concetti chiari. “Siamo solo alla prima settimana, va bene ragazzi, ci arriveremo”, ripete spesso Italiano dopo aver magari ‘bacchettato’ i suoi su qualche movimento sbagliato. Un po’ bastone, un po’ carota. Con esercizi che sono poi sfide continue. Tanto lavoro con il pallone, tante partitelle, esercizi volti a creare competizioni tra i vari gruppi di lavoro. Per ricercare anche la ‘fame’ di vincere ogni minima sfida.

PRIMO TEST. Nel martedì di Moena in programma la prima amichevole pre-stagione, contro l’Ostermunchen, squadra di prima divisione tedesca. “Voglio fare 30 gol, e massimo 3 errori a testa”, ha detto Italiano. Primo test per vedere se le tante parole saranno poi tramutate in fatti. Con la consapevolezza che, comunque, tanti dei ragazzi ora in gruppo in Val di Fassa potrebbero non far parte della sua Fiorentina 2021/2022. Per esempio, come registi si alternano i giovani Krastev e Bianco, in difesa per ora vengono anche adattati Ranieri e Venuti, davanti come esterni di riserva ci sono Munteanu o Agostinelli. Fuori ci sono i vari Castrovilli, Pulgar, Amrabat, Gonzalez, Quarta, Pezzella, Kouame. Tanti possibili titolare e alcuni probabili partenti.

LE SCELTE. In attesa del mercato, in entrata ma, ancor prima, in uscita. E le partenze saranno dettate dalle scelte di Italiano. Volontà comune, tra tecnico e società, quella di valutare da vicino tanti giocatori in ritiro. Ecco perché l’atteggiamento che si vedrà nel primo test potrà già dare indicazioni. Da Callejon a Kokorin, da Duncan a Maleh, da Benassi a Ranieri. In tanti puntano a convincere il tecnico viola. Il ritiro sembra lungo, ma il momento delle scelte si avvicina.

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