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Rassegna Stampa

Commisso ci ripensa sul Franchi: passi avanti con Palazzo Vecchio

Nardella e Commisso

Ieri incontro interlocutorio ma positivo tra Rocco e Nardella: il presidente aspetta di sapere la metratura degli spazi commerciali

Un incontro interlocutorio ma positivo, così viene definito da Palazzo Vecchio il vertice tra Rocco Commisso e il sindaco Dario Nardella, andato in scena nel pomeriggio di ieri per parlare del restyling dello stadio Franchi con i soldi del Recovery Fund, anche se alla fine né il patron viola né il primo cittadino hanno rilasciato dichiarazioni. Così scrive il Corriere Fiorentino.

PASSI IN AVANTI. Bocche cucite, ma è certo che sono stati compiuti importanti passi in avanti e pare che Commisso si sia convinto sull’utilità del progetto per la Fiorentina e per il quartiere di Campo di Marte. Sui tempi Nardella non ha potuto che ripetere quanto già dichiarato pubblicamente: i lavori dovranno iniziare entro la fine del suo mandato, nel 2024. La tabella di marcia d’altronde è già iniziata a febbraio con la messa in sicurezza statica la cui fine è prevista entro settembre anche in previsione della riapertura dell’impianto ai tifosi. Poi nel prossimo anno si interverrà per il miglioramento sismico. Dopo di che inizierà la fase del restyling vero e proprio dell’impianto, attraverso un concorso internazionale che sarà pubblicato entro fine maggio. Gli architetti che parteciperanno dovranno presentare in una prima fase un progetto di idee. L’assegnazione definitiva dovrà avvenire entro il 2023 per far iniziare i lavori entro la fine del mandato appunto.

PROGETTO. Un punto cruciale che sta a cuore a Commisso è la metratura dell’area commerciale che però è legata al bando. Nei prossimi giorni ci saranno altri approfondimenti tra le parti, Nardella comunque ha spiegato i dettagli per quanto possibile: il progetto è ancora in fieri e riguarda tutto il quartiere di Campo di Marte. L’incontro è comunque un passo avanti dopo il gelo che il 15 gennaio aveva creato il comunicato della Fiorentina in cui la proprietà definiva il «Franchi un caso chiuso». Proprio quel comunicato aveva convinto Nardella a intraprendere la strada del «fai da te» da parte dell’amministrazione, approfittando dell’inserimento del Franchi nel Recovery Plan e il finanziamento di 95 milioni che copriranno parzialmente il progetto.

TONI PIU’ DISTESI. Ora il clima è tornato disteso e le parti sono tornate a parlarsi, un segnale molto positivo per Firenze.

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