
Poteva essere uno spareggio da brividi, è stato invece un pareggio senza emozioni, nell’attesa del ko del Benevento con l’Atalanta
La nave è (finalmente) arrivata in porto. Al termine di una traversata complessa la barca viola, spesso in balia delle onde, si salva, mette piedi sulla terra ferma e, da qua, spera di ripartire verso un futuro migliore. È andata come doveva andare. A Cagliari, con uno 0-0 mai in discussione, e a Bergamo. Restano due partite. Il Napoli, domenica, e poi l’ultima col Crotone. Due match da onorare, per poi pensare (solo) a quello che sarà. Così scrive il Corriere Fiorentino.
DA SPAREGGIO A PAREGGIO. Sulla partita, poco da dire. Poteva essere uno spareggio da brividi, una specie di match da vita o morte e invece, grazie alla vittoria di sabato con la Lazio, si è trasformata in una passeggiata da vivere a braccetto col Cagliari verso la stessa meta.
COME COL GENOA. Ieri contava la testa, la voglia reciproca di non perdere per poi mettersi comodi, in attesa di notizie da Atalanta-Benevento. E così, come peraltro prevedibile, ne è venuta fuori una partita completamente bloccata. Ritmi bassi, concentrazione altissima e zero occasioni. Né da una parte, né dall’altra. Un solo obiettivo: non sbagliare. Missione che le difese hanno portato a termine senza che gli attaccanti facessero nulla per metterle in difficoltà. Nella ripresa stesso, identico film. Del resto, è inutile girarci attorno: quando gli interessi pesano e sono comuni alle due squadre, spesso finisce così. Con un punto per uno. Era già successo due anni fa quando, la Fiorentina, pareggiò 0-0 col Genoa all’ultima giornata. Due finali lieti, ma anche (parecchio) tristi. Con la speranza che questa sia stata l’ultima replica e che, dal prossimo anno, si arrivi meglio a maggio.

Di
Redazione LaViola.it