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Ribery e la Lazio: operazione rivincita, tra espulsioni e delusioni

Ribery e Lazzari

Tre sconfitte su tre in maglia viola, l’unico successo ai tempi del Marsiglia in Intertoto. Franck vuole farsi ‘perdonare’

Se per Franck Ribery non è una partita banale è una cosa buona per la Fiorentina e quella di domani sera contro la Lazio non lo è affatto. Il campione francese quando avvicina queste sfide sente una scarica di adrenalina che gli proviene dall’averne giocate decine e decine in carriera. Tra sconfitte, gol, assist, infortuni, espulsione e squalifica a corredo, la Lazio non è mai stata un avversario uguale agli altri per Ribery in due anni di Fiorentina. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

VEDO ROSSO. Tre volte ha vinto la Lazio tra lo scorso campionato e l’andata di quello in corso e in tutte e tre Ribery c’era. Uno che accetta mal volentieri la sconfitta per carattere, per senso di appartenenza, per orgoglio che hanno i grandi di fronte a qualcosa d’incompiuto, per la sensazione di non essere riuscito a dare ciò che voleva per cambiare il corso delle cose. E fin dal primo incrocio, il 27 ottobre 2019, l’ex Bayern ha capito che Fiorentina-Lazio non poteva essere una partita banale per lui: dà a Chiesa il pallone per il momentaneo 1-1, ma il finale riserva solo fiele alla squadra allora allenata da Montella. E per Ribery. Sostituito ad un quarto d’ora dalla fine, si sfoga col tecnico per il cambio, accumula tensione e rabbia, e il tappo salta quando Immobile regala i tre punti ai suoi ad un passo dal 90’ tra mille contestazioni e minuti infiniti ad aspettare la decisione (anche) del Var. E così al triplice fischio dell’arbitro Guida l’adrenalina lascia il posto ai nervi. Ribery non ci sta, reclama, si avvicina a un assistente e col braccio lo spintona un paio di volte, tanto da essere poi inserito a referto come espulso al termine della gara. Passeri (l’assistente del fischietto campano) annota e le telecamere che hanno ripreso la scena fanno il resto: in settimana il giudice sportivo lo squalifica per tre turni “per condotta gravemente irriguardosa nei confronti di un assistente arbitrale”.

FIRMA D’AUTORE. Sarà stato per farsi “perdonare” o solo perché il desiderio del riscatto nei campioni che sbagliano non ha confini, sta di fatto che il fuoriclasse francese al ritorno confeziona una prova super, firma un gol strepitoso che consente alla Fiorentina di scappare via fino a metà ripresa, ma ancora Immobile stavolta con Luis Alberto sempre nei minuti conclusivi negano a lui e alla formazione di Iachini di tornare a casa almeno con un pareggio. La delusione è grande, però Franck Ribery ha lasciato il segno.

CONTO APERTO. Come non è riuscito a fare nel giorno di Befana di questo 2021: una distorsione al ginocchio, che a caldo aveva fatto temere anche un infortunio grave, lo toglie dalla contesa dopo poco più di mezz’ora e la Fiorentina, non solo per quello ma anche per quello, subisce un altro stop. Così, se vuole recuperare un precedente vittorioso (l’unico su cinque) con la Lazio, deve fare uno sforzo enorme di memoria e risalire fino all’agosto 2005 e alla semifinale di ritorno dell’Intertoto, quando giocava con la maglia dell’amato Marsiglia: 3-0 per l’Olympique con un gol suo. Ecco perché la partita di domani sera non è banale per Ribery. 

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