
Commisso con la squadra a Reggio Emilia da ieri sera: sogna il bis dello scorso anno quando arrivò la prima vittoria dal vivo
Iachini dice che questa partita non sarà determinante per la salvezza. Forse. Ma lo scontro con il Sassuolo ha una valenza chiara, forse tenuta nascosta, per scaramanzia; se da una parte i tre punti sarebbero il top, dall’altra un pari strappato a questi neroverdi sarebbe il classico punticino che profuma di concretezza. Così scrive La Nazione.
ANCORA A REGGIO EMILIA. Restando in tema di cabala, il Mapei porta bene al presidente Commisso che vide dal vivo il primo successo viola – già dai ieri Rocco è a Reggio Emilia per essere vicino alla squadra, hai visto mai – sotto la sua proprietà. Era il 30 ottobre del 2019. C’era Montella in panchina e pare passato un secolo. Ora tocca a Iachini. Per disinnescare una squadra che gioca bene a calcio, come quella di De Zerbi, c’è bisogno di ritrovare una caratteristica importante, persa un po’ per strada: la difesa.
DIFESA. Esageratamente troppe le 13 reti subite nelle ultime 6 partite; quattro nelle ultime due da quando è tornato. Roba da non dormirci la notte per Iachini che potrà essere accusato di tutto, tranne che non curare la fase difensiva. Se da una parte, però, sono più o meno gli stessi gol presi dal Sassuolo (48 contro 49) stridono i soli 38 segnati. Ma lo straordinario momento di Vlahovic sta attenuando questa difficoltà anche se servirà ancora una volta un concreto aiuto dai compagni, con Ribery che si riprende la maglia da titolare dopo la squalifica e avrà motivazioni supplementari per farsi perdonare l’eccesso di foga a Genova, costato un rosso pesante.

Di
Redazione LaViola.it