
Dusan riprende una partita che sembrava già ampiamente persa dopo un tempo, ma i viola non riescono nell’impresa
Un tempo a testa, o quasi. Perché il sigillo del grande ex Josip Ilicic, su calcio di rigore a una ventina di minuti dal termine, mette fine a qualsiasi speranza della Fiorentina di poter strappare anche solo un punto. Prezioso perché sarebbe stato ottenuto contro una grande formazione, in lotta per un piazzamento Champions e, soprattutto, migliore espressione di gioco in questo momento nel campionato italiano. Così scrive La Repubblica.
AGGRAPPATI A DUSAN. Pronti, via e la squadra di Gasperini mette sotto i viola in un primo tempo quasi totalmente a marca bergamasca. Troppi errori della squadra di Iachini. Ma quando meno te l’aspetti, e soprattutto quando credi che ormai non ci sia più storia, ecco che la Fiorentina tira furori l’orgoglio e un po’ di gioco che certo non guasta mai. In nove minuti Vlahovic veste i panni del salvatore della patria: prima sfrutta la sponda di testa di Caceres e riapre la gara, poi l’ottimo lavoro di Kouame in ripartenza (su imbeccata di Castrovilli) lo mette a tu per tu con Gollini. Impossibile fallire e quindicesima rete in campionato per l’attaccante serbo: messo nelle condizioni di segnare, finalizza con determinazione e tanto carattere.
JOSIP. Non basta, però. La rimonta si spezza, così come la speranza di avanzare un altro passo verso la salvezza matematica. Il motivo? Ilicic, appunto. L’ex viola conquista un rigore per tocco di mano di Quarta su una sua intuizione in area e poi, con freddezza, batte Dragowski per la vittoria definitiva della sua squadra. Commisso avrà sicuramente apprezzato la voglia di riacciuffare una gara che pareva ormai perso. Peccato per un primo tempo troppo remissivo, dove la potenza dell’Atalanta è venuta fuori in tutta la sua brillantezza.

Di
Redazione LaViola.it