
Contro l’Atalanta non ci sarà Pulgar. Iachini è praticamente obbligato a recuperare in fretta il miglior Amrabat in vista della gara con la Dea di domenica
Non solo senza Ribery. La Fiorentina che affronterà l’Atalanta sarà anche senza Erick Pulgar. Entrambe perdite importanti per Iachini, sia per qualità che per caratteristiche, ma anche e soprattutto per la quasi assenza di alternative.
AMRABAT. Anche al Ferraris col Genoa, così come era accaduto nelle ultime gare di gestione Prandelli, Amrabat è partito dalla panchina subentrando solamente nel finale per una manciata di minuti. Perché ancora alle prese con i postumi del problema alla schiena e quindi non al top, per scelta tecnica o perché Iachini ha preferito affidarsi a chi è rimasto a lavorare per entrambe le settimane con lui al centro sportivo? L’ipotesi più probabile è proprio quest’ultima. Non è un caso se anche Biraghi, così come il marocchino, sia partito dalla panchina (è ben più difficile rinunciare a Castrovilli-Vlahovic-Milenkovic). Di fronte c’è adesso una settimana piena di lavoro per Iachini per poter lavorare anche sull’esterno e sull’ex Hellas. Fondamentale, quest’ultimo, in virtù dell’assenza del cileno Pulgar.
SENZA PULGAR. Senza l’ex Bologna, infatti, è praticamente obbligatorio recuperare fisicamente, tatticamente, ma anche e soprattutto mentalmente Amrabat. E in fretta. A inizio stagione la collocazione tattica del marocchino era stata a lungo oggetto di critiche per Iachini: “Lui mi ha detto che ama giocare davanti alla difesa, come fa in Nazionale”. Quei compiti di impostare il gioco e dettare i tempi della manovra viola, tuttavia, non erano sembrati calzargli propriamente a pennello. Ci riproverà, Iachini, quasi per forza, visto che senza Duncan, l’altra pedina a disposizione in mezzo al campo è il solo Borja Valero, mentre Eysseric è il candidato numero uno a sostituire Ribery. La stima in Amrabat non manca da parte di Iachini, adesso toccherà al marocchino riprendersi la mediana viola in questo finale di stagione. E convincere, come raramente ha fatto in tutta questa annata.

Di
Gianluca Bigiotti