
L’allenatore della Fiorentina ha parlato della stanchezza post-Benevento e della vigilia della gara con il Milan
Parla ancora così Cesare Prandelli sui social viola, verso il Milan: “Stanco post-Benevento? Anche i miei figli erano molto preoccupati. Sono sincero, è la prima volta che vivo la professione in maniera emotiva forte. Lo vivo in maniera forte, come se fosse una mia squadra. E la è. Perché sono tifoso. Ma a volte dovresti avere più distacco, da allenatore. L’ho detto a fine partita, ma non c’era nessun retropensiero”.
AMRABAT. “Amrabat ha avuto un problema non di poco conto alla schiena, vediamo se riusciamo a recuperarlo almeno per la panchina. Mi auguro di sì, lui ha dato la disponibilità”.
NAZIONALI. “Sono sempre molto contento quando convocano i miei giocatori in Nazionale, specie in quella azzurra, se lo meritano, stanno lavorando bene. Il ct li conosce bene, avrà bisogno di rivederli per la crescita della squadra. Le Nazionali vanno rispettate e vanno amate. Ma ora pensiamo alla partita di domani, dobbiamo arrivare molto preparati”.
TONI E PAZZINI. “Ho sempre avuto un ottimo rapporto con tutti, chiaro che quelli che hanno giocato meno possono avere ancora un po’ di ruggine. Ma il rapporto è sempre stato sulla schiettezza e il rispetto per la persona. Luca è sempre stato uno che stigmatizza tutto, rivederlo è sempre un piacere. Al Pazzo gli auguro di fare una grande carriera come da giocatore. È un ragazzo che quando era giovane c’erano grandissime aspettative su di lui, un po’ le ha accusate poi è diventato uomo. Mi ha fatto molto piacere rivederlo”.
REGALO A BARONE. “Meriterebbe tanti regali, lavora 24 ore al giorno. Lui non si stanca mai. Potremmo regalargli senz’altro una vittoria domani, ma il regalo che vorrei fargli è che i tifosi potessero conoscere davvero la persona”.

Di
Marco Pecorini