
Gli errori sul mercato pesano, ma ora c’è solo da pensare a vincere col Benevento. Rientrano in tanti, servono qualità ed esperienza. Piove sul bagnato col Viola Park
Di certo non c’è il rischio di annoiarsi con questo campionato della Fiorentina. Niente stagioni finite troppo presto a centro classifica, niente partite di fine campionato senza alcuno stimolo se non quello di vedere all’opera qualche giovane promessa. Il rischio, semmai, è quello di deprimersi. E di arrabbiarsi.
I piccoli passi avanti che si erano visti a sprazzi a gennaio sembrano essere stati spazzati via. Dopo un paio di risultati che hanno visto la Fiorentina penalizzata rispetto alla prestazione, la squadra si è prodigata in un’involuzione preoccupante. Ormai da settimane si respira chiaramente paura nelle giocate dei calciatori in maglia viola, inghiottiti in una lotta salvezza che a inizio campionato pareva utopia (come sempre, negli ultimi tre anni).
IL MERCATO PESA. La brutta Fiorentina vista col Parma aveva l’attenuante delle tante assenze, assenze che però hanno certificato quanto deludente sia stato il mercato di gennaio. Tante cessioni, due arrivi, Kokorin e Malcuit, che fin qui stanno deludendo oltremodo. Entrambi hanno ancora due mesi per riscattarsi, ma è già grave il fatto che non si siano fatti trovare minimamente pronti nei primi 30 giorni in maglia viola. Il che peraltro era ampiamente pronosticabile: uno arriva dalla Russia e ha giocato pochissimo nell’ultimo anno, l’altro arriva dal Napoli ma ha giocato ancora meno. Rispetto a chi è partito, come ad esempio Cutrone e Lirola, la sensazione è che la Fiorentina si sia ulteriormente indebolita. Forse a gennaio la società riteneva che la squadra fosse già salva, ma la verità è che i segnali di un campionato ancora lungo e difficile erano solo da cogliere.
I RIENTRI. Comunque sia, ci sarà un tempo per i bilanci ma non è questo. Ora è il tempo di focalizzarsi esclusivamente sul campo. L’emergenza infortuni vista col Parma sembra essere in via di smaltimento, eccezion fatta per Igor. La Fiorentina contro il Benevento ritroverà Ribery e Kouame, Bonaventura dal 1′ e probabilmente anche Castrovilli. Lo stesso Amrabat dovrebbe farcela. Il ritorno di tanti uomini di qualità ed esperienza fa sicuramente piacere a Prandelli, che in momenti così delicati ha bisogno di mettere in campo personalità e piedi buoni.
CESARE, OCCHIO AI CAMBI. Inoltre, il tecnico gigliato potrà di nuovo avere una panchina degna di questo nome, pronto a forzare la partita nella ripresa. Certo, fino a oggi spesso e volentieri le scelte di Prandelli nelle sostituzioni hanno lasciato molto a desiderare. Eccezion fatta per la vittoria contro lo Spezia, quando gli ingressi di Castrovilli ed Eysseric cambiarono le sorti della sfida, vuoi per tardività nei cambi (come contro la Sampdoria), vuoi per scelte troppo difensiviste (ad esempio contro l’Udinese), la Fiorentina ultimamente non trae quasi mai giovamento dalle sostituzioni del mister. Spesso anzi ne esce indebolita. L’attenuante è la rosa più corta e indebolita rispetto al passato: con l’attuale materiale a disposizione è più difficile incidere sulla partita. Tuttavia, è lo stesso Prandelli che ha voluto lo sfoltimento del roster della Fiorentina. E ora che forse si è esagerato con i ‘tagli’ se ne pagano le conseguenze.
CERCASI PERSONALITÀ. La sfida salvezza col Benevento è di quelle da vincere ad ogni costo. La buona notizia sono i suddetti rientri dall’infermeria, la brutta è che l’attuale Fiorentina dà la sensazione di poter perdere contro chiunque. Anche contro una squadra che non vince in campionato dal 6 gennaio come quella allenata da Pippo Inzaghi. Vista la posizione di classifica non c’è alcun rischio di sottovalutare l’avversario, bensì quello di vedere le gambe tremare. Ecco perché si è parlato dell’importanza di avere in campo tanti giocatori di personalità. Serve una partita stile Lecce-Fiorentina di luglio 2020. Una sfida salvezza in cui la Fiorentina schiantò l’avversario tirandosi di fatto fuori dalle zone calde della classifica. Non è un caso che proprio Ribery fu assoluto protagonista della sfida.
BEGA VIOLA PARK. Piove sul bagnato nel mondo gigliato. La notizia del ricorso dell’associazione Italia Nostra per la variante urbanistica sui terreni di Bagno a Ripoli dove sorgerà il Viola Park non fa altro che deprimere ulteriormente l’ambiente. Dev’essere subito chiaro che non c’è alcun complotto intorno alla Fiorentina. È solo l’atto un’associazione ambientalista che non è nuova a queste azioni di disturbo. La vera domanda da porsi è come sia possibile vivere in un paese in cui un’associazione privata ha la possibilità di interrompere i lavori di un’opera che ha già ricevuto il permesso a costruire. Ora c’è solo da augurarsi che la richiesta cautelare sospensiva non venga accolta. Insomma, tra Prima squadra, Primavera, Femminile e infrastrutture è proprio un periodo nero per il mondo Fiorentina.

Di
Marco Zanini