
“Le responsabilità di un momento come questo però non possono che non ricadere sulla squadra. Sono loro che vanno in campo”, ha detto l’ex centrocampista
Nato a Firenze e cresciuto nella Fiorentina, Marco Biagianti ha legato calcisticamente il suo nome al Livorno ma soprattutto al Catania e tuttora vive in Sicilia. Tifoso viola, a LaViola.it l’ex centrocampista parla del difficile momento che la squadra gigliata sta attraversando e racconta di un’importante causa benefica che sta portando avanti negli ultimi mesi.
Come giudichi il momento della squadra viola?
“Fa effetto vedere la Fiorentina al quartultimo posto. Purtroppo negli ultimi anni la squadra soffre molto e tocca punti bassi, che non possono ovviamente soddisfare la città. Prandelli è arrivato da poco ma la speranza è che con il cambio di allenatore la squadra possa iniziare un nuovo percorso”.
A tal proposito, come giudichi il ritorno di Prandelli in panchina?
“Sicuramente è innanzitutto una bella storia da raccontare. Firenze è molto legata a lui e il suo ritorno ha dato tanto entusiasmo alla piazza. Le prime partite non sono andate benissimo ma è un tecnico con grande esperienza e saprà sicuramente motivare i ragazzi che a livello emotivo non sono al massimo in questo momento. Dovrà essere bravo a ricaricare una squadra che sulla carta può fare un campionato ben diverso da quello che sta facendo per ora”.
La situazione attuale è figlia anche di un mercato sbagliato?
“In generale, quando le cose vanno male, la responsabilità va divisa tra tutti: società, allenatore ma forse un po’ di più anche alla squadra, perché alla fine chi scende in campo sono i giocatori. In questo momento alla Fiorentina manca sicuramente un attaccante importante, uno che sia una sicurezza per il reparto avanzato e faccia gol. In rosa ci sono tanti giovani che possono crescere. Il centrocampo, anche da ex centrocampista, secondo me è fortissimo. Ci vuole tempo ma soprattutto fiducia: se arriveranno le vittorie allora questa non potrà che crescere”.
In questo momento ti stai dedicando ad un iniziativa molto importante…
“Così come avevo fatto già a marzo durante il primo lockdown, ho organizzato un’asta benefica. In questi mesi in tanti hanno perso il lavoro e fanno fatica ad andare avanti, e così ho deciso di raccogliere fondi a favore delle persone bisognose in Sicilia, che oggi è la mia casa, e in Toscana e in particolare a Firenze, dove sono nato. Grazie all’aiuto di Pietro Terracciano e di altri amici ho raccolto una serie di maglie da calcio che vanno all’asta. L’ultima, messa oggi, è quella di Davide Astori, autografata da lui. Tutti i proventi saranno poi devoluti al Banco Alimentare della Sicilia e della Toscana, oltre che all’Onlus Ibiscus, che si occupa di oncologia infantile (CLICCA QUI PER ACCEDERE ALL’ASTA)”.
Dopo l’addio al calcio a 11 annunciato a settembre, hai deciso di tornare in campo ma in una situazione un po’ diversa…
“Diciamo che il mio addio al calcio è stato un po’ forzato. Avrei voluto continuare a giocare a Catania ma ci sono state diverse vicissitudini e, pur avendo ricevuto offerte, non me la sono sentita di andare altrove. Dopo poco si è fatto avanti il presidente della Meta Catania, squadra di Serie A di calcio a 5. Vestono anche loro la maglia rosazzurra e quindi non potevo dire di no. È un percorso nuovo, in un campionato importante. A 36 anni rimettersi in gioco su un campo ‘sconosciuto’ non è facile e devo dire che mi sono portato poco dal calcio a 11. Io comunque ce la sto mettendo tutta e vedremo fino a dove arriverò”.

Di
Niccolò Misul