
Il tecnico viola ha toccato le corde dell’orgoglio per tirar fuori carattere e determinazione dai giocatori. Oggi si aspetta una reazione
Non ci sono più scuse. Lo dice in maniera decisa, schietta e inequivocabile il tecnico della Fiorentina Cesare Prandelli. Lo dice perché già con l’esonero di Iachini, al quale è subentrato, gli alibi si erano azzerati per un gruppo in crisi di gioco e risultati. Prandelli non si aspettava di dover ripartire da zero. Una scossa, qualche motivazione in più, i giocatori nei propri ruoli e alcuni concetti semplici e chiari di gioco per rimettere subito in carreggiata una squadra che stava sbandando. La sconfitta col Benevento, invece, ha fatto sbandare in maniera definitiva un gruppo che si è smarrito dietro alla qualità dei singoli e che ha faticato maledettamente anche dal punto di vista fisico. Così scrive La Repubblica.
SCOSSA. Sarebbe troppo riduttivo ricollegare tutto alla gestione di Iachini. La crisi è più profonda ma Prandelli, che nella gestione di gruppi anche di un certo spessore ne sa qualcosa, ha da subito individuato il punto sul quale intervenire con massima urgenza. Quello del gruppo, del collettivo, dell’essere squadra nel suo concetto più inclusivo. «Toglietevi dalla testa che vedremo del calcio spettacolo. Adesso dobbiamo reggere la paura, poi quando faremo punti daremo spazio alla qualità. Abbiamo la qualità dei singoli ma non quella collettiva ancora». La sfida con l’Udinese arriva al momento giusto. Battere i bianconeri per dare una svolta a questa stagione, un elettroshock che possa rianimare un gruppo che non riesce a reagire.

Di
Redazione LaViola.it