
Coi friulani gli schemi conteranno poco. Sarà importante valutare l’atteggiamento dei giocatori dopo le ‘bordate’ di Prandelli. Castrovilli trequartista, sarà il faro del gioco?
La sberla col Benevento si è fatta sentire eccome nell’ambiente Fiorentina. Le dichiarazioni di Prandelli alla vigilia della sfida di Coppa Italia contro l’Udinese non hanno lasciato spazio a giustificazioni, lanciando veri e propri missili diretti alla squadra. Se finora in campo (tralasciando l’aspetto tattico) non si è vista una netta differenza tra la Fiorentina di Iachini e quella di Prandelli, nella comunicazione del tecnico di Orzinuovi si è osservata una vera e propria rivoluzione. Niente più difesa del gruppo, niente più arrampicarsi sugli specchi per cercare attenuanti. Tutto ciò è stato sostituito dalla richiesta pubblica di assumersi le proprie responsabilità e di cominciare a impegnarsi sul serio.
Come detto dal tecnico gigliato, la fortuna è che si rigioca subito. Sarebbe stato atroce mantenere il ricordo dello scempio visto col Benevento per ben sette giorni. Certo, nulla vieta alla Fiorentina di tirar fuori un’altra prestazione indecorosa contro l’Udinese, ma perlomeno c’è subito pronta un’occasione di riscatto.
CAMBIO DI ATTEGGIAMENTO. La parola chiave è atteggiamento. L’approccio, la convinzione, la reazione della squadra ai momenti difficili della partita saranno fondamentali più di questo o quello schema. Si era detto che il cambio di allenatore toglieva alibi al gruppo, ma Prandelli ha addirittura rincarato la dose a pochi giorni dall’insediamento sulla panchina della Fiorentina, ammettendo pubblicamente i problemi di natura caratteriale dello spogliatoio gigliato. Problemi arrivati al punto di essere cronici, visto che nemmeno il cambio di allenatore ha contribuito a mostrare una scossa temperamentale.
Vedremo se la tattica aggressiva del tecnico gigliato fungerà da spinta emotiva per il roster viola. Di certo, qualcosa di diverso rispetto all’approccio ‘difensivista’ di Iachini (e qui non ci si riferisce alle sue idee di calcio ma al suo modo di proteggere la squadra quantomeno con la stampa) andava fatto.
L’AVVERSARIO. Purtroppo, in virtù degli ultimi risultati e del fattore campo (seppur molto depotenziato dall’assenza dei tifosi), la Fiorentina arriva da leggermente sfavorita alla sfida contro l’Udinese di Gotti. I friulani sono una squadra fisica e molto solida. Una squadra che solitamente si appoggia al fuoriclasse De Paul per sviluppare il suo gioco offensivo, ma possiede altri giocatori di qualità per far male alle difese avversarie. I viola si augurano, come sembra dalle indiscrezioni della vigilia, che Gotti decida di far riposare l’argentino per turnover.
L’ultimo precedente tra Fiorentina e Udinese è ancora fresco. Era il 25 ottobre, esattamente un mese fa, data che corrisponde all’ultima vittoria in Serie A della Fiorentina. La partita fu tutt’altro che una passeggiata, con i bianconeri che più volte rischiarono di pareggiarla, ma alla fine arrivò una vittoria stentata per gli uomini allora guidati da Iachini, soprattutto grazie a una grande prestazione di Castrovilli.
IL 10 NELLA POSIZIONE DA 10. Già, Castrovilli. Uno dei pochi a salvarsi parzialmente nel disastro visto col Benevento. Non che Gaetano abbia sfoderato una prestazione scintillante, ma pur sbagliando troppo è stato uno dei pochi a cercare di forzare la giocata. Di inventare qualcosa. Di rendere pericolosa la fase offensiva della squadra.
Il Castrovilli visto fino a oggi in stagione mostra luci e ombre: è cresciuto tantissimo sotto l’aspetto realizzativo, ma sembra aver fatto un leggero passo indietro sul piano della presenza nella manovra (e su questo non lo aiutano di certo i compagni). Inoltre, fin qui non ha ancora ritrovato quel cambio di passo che nei primi mesi del campionato scorso gli permetteva di fare a fette i centrocampi avversari. Contro il Benevento, sotto quest’ultimo aspetto, sono arrivati alcuni segnali confortanti: forse il talento pugliese sta tornando al top della condizione fisica.
Stasera per il 10 viola potrebbe esserci un ruolo da classico numero 10 (se Prandelli non sceglierà Borja Valero in quel ruolo), ovvero trequartista dietro le due punte. Senza Ribery, Callejon e Bonaventura, starà al classe 1997 accendere il gioco della Fiorentina con la sua qualità.
LA DUPLICE IMPORTANZA DELLA SFIDA. Occorre ricordarlo ancora una volta: per quanto difficile sia il percorso, la Coppa Italia resta l’unico trofeo che la Fiorentina può cercare di portare a casa, oltre al fatto che si conquisterebbe un posto in Europa League. La Fiorentina vista fino a oggi non può certo puntare ad arrivare fino in fondo nella competizione, ma ha almeno il dovere di provarci. Provare a superare l’Udinese e poi, in caso di successo, a giocarsela contro avversarie più forti. Sperando che, nel frattempo, si sia visto qualche miglioramento nella stagione dei viola.
La sfida di questo pomeriggio si carica infatti di ulteriore valore. Prandelli deve dimostrare di essere riuscito a scuotere emotivamente il gruppo a sua disposizione. Se così non sarà, l’uscita dalla Coppa Italia risulterà essere l’ultimo dei problemi della Fiorentina.

Di
Marco Zanini