
Dal Benevento alla Juve, passando per il Milan, l’Atalanta e la Coppa Italia: pochi allenamenti e tante gare delicate per la Fiorentina da qui a Natale
Non è stata una prima settimana obiettivamente troppo semplice per Cesare Prandelli, al suo ritorno alla Fiorentina. Tantissimo entusiasmo e grande voglia di dimostrare di poter dare qualcosa di importante alla sua Firenze, con quella battuta rivolta a Joe Barone (“Gli ho detto che tra 2-3 mesi mi avrebbero chiesto loro di rinnovare”) che fa capire quanto il tecnico di Orzinuovi punti a costruirsi un percorso che vada oltre gli 8 mesi del contratto attuale. Un processo in stile Pioli al Milan, insomma. Ma anche tanti problemi da risolvere e prime difficoltà relative ai diversi Nazionali lontani da Firenze. Complicato, ad esempio, lavorare sulla difesa a 4 senza Milenkovic, Martinez Quarta e Caceres, e con Pezzella ancora a parte, così come su un centrocampo a due senza Amrabat e Pulgar.
NAZIONALI E PRIMO OBIETTIVO. Nel mezzo anche il caso della ‘bolla violata’ dagli stessi Nazionali mentre i vari Castrovilli, Biraghi, Dragowski e Kouame hanno rinunciato alle loro chiamate per rimanere nel gruppo viola. Insomma, se oggettivi problemi avevano portato all’inevitabile esonero di Iachini, Prandelli se li è ritrovati tutti e subito. Con la necessità di ricominciare subito a fare punti. Il tecnico viola ritroverà il gruppo al completo solo venerdì, ma già da domenica contro il Benevento partirà una vera full immersion con ben 8 partite nel giro di un mese. Sarà indispensabile trovare subito la chiave giusta, riuscire ad aggrapparsi alle poche certezze di questa squadra e cambiare ciò che fin qui non è andato. Partendo dalla testa, dall’atteggiamento fino ai moduli tattici e agli schemi di gioco.
DAL BENEVENTO AL MILAN. Come detto, pochi allenamenti a disposizione e tante partite delicate da affrontare. Con la speranza che la svolta possa subito arrivare. Domenica già uno scontro caldo contro il Benevento, distante appena 2 punti in classifica: vincere darebbe una bella boccata d’ossigeno, al contrario perdere altri punti per strada farebbe scivolare i viola nelle sabbie mobili. E al di là dei nomi sarà una partita non facile, contro una squadra organizzata che ha sì la peggior difesa del campionato (20 gol subiti), ma davanti si trova abbastanza bene. Poi mercoledì 25 trasferta ad Udine per il 4° turno di Coppa Italia: un incrocio da dentro o fuori in una competizione che può rappresentare un appiglio importante per chi cerca soddisfazioni in una stagione partita con il piede sbagliato. Quindi domenica 29 a San Siro contro il Milan, ad oggi prima della classe.
DICEMBRE ‘CALDO’. Si passa a dicembre, con la sfida casalinga di lunedì 7 contro il Genoa e la trasferta di domenica 13 a Bergamo contro l’Atalanta. Una settimana che prevede anche l’infrasettimanale di mercoledì 16 con il Sassuolo e l’impegno di sabato 19 contro il Verona, entrambi in casa. Pochissimo tempo per recuperare, visto che poi si scende in campo anche martedì 22 contro la Juve a Torino. Un discreto tour de force (sportivamente parlando) fino a Natale dunque, con sfide contro le big in trasferta (Milan, Atalanta e Juve), incroci contro le piccole (Benevento e Genoa) e con due squadre che hanno identità precise e fin qui hanno stupito (Sassuolo e Verona). Più il turno secco di Coppa a Udine.
RINNOVATA FIDUCIA. La Fiorentina si proietta a questo ciclo consapevole del tanto lavoro da fare ma anche con grande fiducia. Commisso, ma anche Barone e Pradè, hanno ribadito il concetto di avere tra le mani una squadra forte. Per gran parte inespressa. “Questa Fiorentina ha un gran motore”, ha confermato Prandelli. Al neo tecnico il compito di farlo girare al meglio. Missione non facile in mezzo a diverse difficoltà. Ma con una fiducia rinnovata da parte della società e anche della tifoseria. Quel ‘margine’ che ormai Beppe Iachini non aveva più. Criticato dalla piazza ad ogni minimo errore, non corrisposto neanche dalle prestazioni dei suoi ragazzi in campo, il cambio anche per questo era inevitabile. Con Prandelli, che oltre al suo essere tifoso e amante di Firenze e della Fiorentina (come lo era Beppe, tra l’altro) può portare idee nuove ad un gruppo piuttosto confuso in questo senso, ci potrà senz’altro essere un po’ più di pazienza da parte di tutti. Impossibile, di fatto, chiedere che dall’oggi al domani, con pochissimi allenamenti nelle gambe, questa Fiorentina si trasformi da ‘brutto anatroccolo’ in ‘cigno’. Ma un po’ di tempo gli verrà concesso. Sicuramente, come sempre, sarà il campo a parlare. E da qui a Natale ci sarà una bella full immersion di Fiorentina.

Di
Marco Pecorini