Il centrocampista viola sogna l’Italia, ma tra problemi fisici e Covid ha dovuto rinunciare in extremis agli ultimi appuntamenti
E’ diventata una sorta di ‘maledizione’ per Gaetano Castrovilli. Il centrocampista viola, tra i migliori talenti emergenti del calcio italiano, non riesce ancora a dimostrare il proprio valore in Nazionale. E non per volontà del ct Mancini, che pure dallo scorso novembre lo ha sempre convocato e lo ha visionato in prima persona più volte negli ultimi mesi. Ma per una serie di sfortunati eventi che ne hanno fin qui limitato il cammino in azzurro.
LA STIMA DI MANCINI. “Per me la Nazionale è un sogno”, ha detto più volte Castrovilli, ragazzo che ‘dal basso’ ha conquistato tutti a suon di giocate. Tanto che per molti potrebbe essere in grado anche di insidiare un posto in mezzo al campo per i prossimi Europei. La 10 viola, un anno in più di esperienza e la possibilità di dimostrare ancor più a Mancini di poter far parte del gruppo per quell’Euro 20 nel frattempo slittato al 2021 causa Covid. Peccato che lo stesso Mancini… non riesca proprio a vederlo ‘tra le proprie mani’. Un conto, del resto, è vederlo dalle tribune del Franchi o degli altri stadi italiani, un conto è ‘cimentarlo’ in mezzo ai vari Verratti, Jorginho, Barella e gli altri del gruppo azzurro. Castrovilli, però, è suo malgrado fermo a quei 5 minuti scarsi contro la Bosnia di un anno fa.
INFORTUNI. Era proprio il 15 novembre 2019 quando Gaetano esordiva con la maglia azzurra. Soddisfazione enorme per un ragazzo che ha sempre sognato la Nazionale, così come per il presidente Commisso che si coccolava il suo gioiello pronto ad imporsi con l’Italia. Peccato poi che la sfortuna abbia impedito a Castro di tornare in azzurro. Prima, a settembre, una lieve tendinite causò la rinuncia alla convocazione di Mancini. Poi, ad ottobre, un problema muscolare negli ultimi minuti contro la Sampdoria non gli fece raggiungere il gruppo azzurro, dopo che era stato regolarmente convocato.
IN ‘BOLLA’. E adesso… la ‘bolla’ viola che gli impedisce di andare a Coverciano. A differenza di altri compagni viola, da Milenkovic-Vlahovic a Pulgar, da Caceres ad Amrabat e Quarta, Castrovilli e Biraghi, così come gli azzurrini Cutrone e Brancolini, non hanno violato l’isolamento fiduciario disposto dalla Asl dopo le positività di Callejon e Barone. La cosiddetta ‘bolla’ dovrebbe terminare martedì, poche ore prima del match dell’Italia contro la Bosnia. Ma in ogni caso, Castrovilli (così come Biraghi) ha già dovuto rinunciare ai match contro Estonia (che ha visto trovare gloria tanti ‘insospettabili’) e Polonia (domani). Rimandando, ancora una volta, l’appuntamento con la maglia azzurra. Un vero peccato, con la speranza che possa recuperare presto il tempo perso. “Deve fare più gol”, gli chiedeva Mancini. E lui, Castrovilli, ha risposto con 4 gol (e 1 assist) nelle prime 7 giornate di campionato. In attesa di poter, finalmente, far vedere il proprio talento anche in Nazionale.
Di
Marco Pecorini