
Un paio di allenamenti e un lavoro enorme da fare. Così il nuovo tecnico viola ha poco tempo per rivoluzionare la squadra
E’ iniziato il lavoro sul campo di Cesare Prandelli con l’obiettivo di rivoluzionare la squadra vista fino a pochi giorni fa con Iachini. Il 3-5-2 è stato un fallimento sotto ogni punto di vista. E non è pensabile riproporlo, neanche in caso di emergenza. Certo, riprendendo le parole di Prandelli, non bisogna strafare all’inizio ma dare solide certezze. Ma è altrettanto vero che il 3-5-2 ormai di certezze non ne dava più. E molti giocatori, specialmente i più importanti, erano costantemente fuori ruolo.
Ecco dunque che l’azzardo di un nuovo modulo, che sia 4-3-3 o 4-2-3-1, non sembra poi così assurdo da immaginarsi. Se Prandelli, com’è giusto che sia, proverà a mettere i giocatori nei propri ruoli è chiaro che non ne uscirà fuori un 3-5-2. Dunque sarà rivoluzione tattica ma anche tecnica perché si passerà da una Fiorentina sostanzialmente attendista a una più votata alla costruzione e all’attacco. Questo step evolutivo certo richiederà tempo e pazienza. Ma intanto sarebbe cosa buona e giusta dare certezze ai giocatori. Cominciando a farli giocare nei loro ruoli naturali.
Di tempo è vero ce ne è poco e sei giocatori sono con le rispettive nazionali, ma Prandelli ha già cominciato a trasmettere le sue idee e i suoi valori ai giocatori presenti al centro sportivo. Sarà sicuramente interessante capire come il nuovo tecnico della Fiorentina gestirà il reparto offensivo viola con i tre giovani che si giocheranno una maglia da titolare. In un modulo ad una punta sola sono sicuramente avvantaggiati Vlahovic e Cutrone visto anche che Prandelli considera Kouame un attaccante “da corsa”, mentre gli altri due sono più finalizzatori.
Tempo e pazienza ma la Fiorentina ha il dovere di uscire dal piattume in cui è finita ormai da qualche mese sia per la classifica sia, soprattutto, per i tifosi.

Di
Francesco Zei