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Fiorentina Femminile, Fusini: “Che ricordi lo scudetto al Franchi. Col Bari sarà dura”

Martina Fusini

A pochi giorni dalla trasferta di Bari, Martina Fusini vorrebbe “una Fiorentina che non molla mai”

Made in Florence. Nata a Fiesole, Martina Fusini è cresciuta nella cantera viola per approdare poi alla prima squadra. Il difensore della Fiorentina Femminile ha parlato al sito ufficiale della società dell’andamento della squadra, della prossima sfida contro la Pink Bari e dei suoi migliori ricordi in viola

ROMA.La partita contro la Roma arrivava a pochi giorni da quella di Coppa Italia contro il Como, quindi il secondo risultato utile consecutivo ci ha dato la consapevolezza di essere rientrate sulla nostra strada. La Roma ha espresso un bel gioco, è veramente un’ottima squadra e non era così scontato fare punti, anche perché eravamo in casa loro e sappiamo che è un campo difficilissimo“.

BARI.La prossima gara contro il Bari è ostica perché andiamo in trasferta e non è mai facile. Inoltre loro sono una squadra che non molla mai, quindi non è una gara assolutamente scontata e dobbiamo tirare fuori il nostro meglio. La Fiorentina che vorrei vedere io è una squadra che non molla mai, che entra in campo e dal primo all’ultimo minuto non concede niente all’avversario. Sappiamo che comunque Bari non è un campo facile“.

VIOLA.Il mio percorso in viola è cominciato nella Primavera. Di quel periodo ho un ottimo ricordo perché ero il capitano e la cosa mi responsabilizzava molto. Abbiamo vinto anche dei trofei, come il torneo Arco di Trento e il campionato regionale. Poi l’anno successivo il momento più importante è stato l’esordio alla prima di campionato contro il Como. Ero molto emozionata perché era il mio primo anno in prima squadra e sono stata subito mandata in campo. Sicuramente il ricordo più bello che ho con questa maglia addosso è la vittoria dello scudetto al Franchi, anche perché io sono nata qui ed è la mia città: sapere che sugli spalti c’erano tanti miei amici, compagni di una vita e i miei genitori era una cosa che mi dava una carica in più. Mi ricordo benissimo di quella partita: non partii titolare e uscita dal tunnel, quando vidi tutta quella gente, mi venne un colpo al cuore. Giocai l’ultimo quarto d’ora, ed entrare in campo è stata un’emozione unica“.

FAMIGLIA.Con la parte maschile della mia famiglia (babbo, fratello e nonno) c’è sempre molto dialogo sul calcio, che sia sulla prima squadra o sulla nostra partita. Mi danno anche molti consigli. Io e mio fratello peraltro facciamo anche lo stesso ruolo, quindi spesso guarda la partita e mi dice cosa avrei dovuto fare di diverso“.

TIFOSI.Perderli per noi ha significato tanto, perché per noi erano un uomo in più, soprattutto in casa.  Si facevano sempre sentire. Comunque anche ora che stiamo attraversando un momento difficile li sentiamo ugualmente vicini, e questo ci aiuta tanto. Purtroppo sappiamo che la situazione è quella che è, ma speriamo che gli stadi possano tornare a riempirsi il prima possibile“.

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