
Petto in fuori, e faccia al vento. Pronto ad affrontare la tempesta. Stasera, al Tardini, Beppe Iachini sarà un uomo solo. Contro tutto, e (quasi) tutti.
Si sa, quando le cose vanno male l’allenatore è il primo, e spesso l’unico, a pagare. Iachini lo sa, ma non ha paura. «Le voci e le pressioni fanno parte del gioco», dice alla vigilia della partita con il Parma, che potrebbe essere l’ultima sulla panchina viola, scrive stamani Il Corriere Fiorentino.
Difficile, però, far finta di nulla. La sua, del resto, è una situazione più unica che rara. Confermato a tempo (parecchio) determinato e condannato a vincere, e convincere, per restare aggrappato a una panchina attorno alla quale, da settimane, aleggiano fantasmi. Quello di Cesare Prandelli, in particolare, con il quale da qualche giorno Joe Barone e Daniele Pradè hanno preso contatti via via sempre più intensi. Non il massimo, per il mister. Costretto a preparare la partita della vita in una situazione che ha del paradossale. (…)
Non resta che aspettare. Perché alla fine, e come sempre, alle parole della vigilia seguiranno quelle del campo. È lui, il giudice. È al Tardini questa sera che l’imputato Beppe Iachini dovrà ribaltare una sentenza che, oggi, appare scritta. Commisso, negli Usa, guarderà con attenzione. Prandelli, a Firenze, pure. O dentro, o fuori. Il giorno del giudizio, stavolta, è arrivato davvero.

Di
Redazione LaViola.it