
Negli ultimi mesi lo spagnolo ha visto più volte la panchina del campo. Non proprio la prospettiva che la Fiorentina aveva in mente
Un anno fa la Fiorentina riuscì ad acquistare Pol Lirola dal Sassuolo. Un accordo trovato sulla base di 13 milioni tra parte fissa e bonus. Ma le cose da quel momento non sono andate come tutti speravano. Cominciando ovviamente dal giocatore. Che dopo aver sofferto le prime partite del ciclo Montella da esterno della difesa a quattro è stato bollato come non troppo attrezzato nella fase difensiva. E così è stato spostato dieci metri più avanti. Laddove anche Iachini, da gennaio, lo ha poi confermato riuscendo parzialmente a fargli tirar fuori quella sana «ignoranza» che a lungo era mancata durante la sua esperienza in viola. Lo scrive La Nazione.
Il momento più alto è stato il gol vittoria contro l’Atalanta in coppa Italia. La partita che per lo spagnolo sembrava poter essere un punto di svolta. E invece, complice una squadra che ha faticato ad avere continuità di gioco e di risultati, Lirola ha ricominciato al piccolo trotto anche la seconda parte della scorsa stagione. Venendo in alcuni casi dirottato addirittura a sinistra. Oppure restando in panchina a favore di Chiesa chiamato a coprire tutta la fascia, come avvenuto nei primi tre turni di quest’anno. A rendere meglio l’idea di questa involuzione ci pensano i numeri. Appena 28’ giocati tra Torino, Inter e Samp. Era dal 2016 che il terzino non giocava così poco nelle prime tre giornate.
Un momento di sconforto che però poco dopo portò a un’esplosione e alla sua prima chiamata in Under-21. Adesso per Lirola, designato a partire titolare domani contro lo Spezia in attesa del miglior Callejon (che però, ultime notizie, sta molto bene: occhio quindi alle sorprese), il destino è pronto a tendere ancora la mano. E a certificare un’opportunità che la Fiorentina stessa gli ha voluto concedere. Visto che il club ha rifiutato ogni offerta estiva. Una chance da cogliere per lo spagnolo.

Di
Redazione LaViola.it