
Il cileno dovrebbe rientrare contro lo Spezia, Amrabat può essere sfruttato anche mezzala. Tra soluzioni e moduli, caccia alle maglie a centrocampo
“In quel ruolo ci possono giocare Pulgar, Amrabat e Duncan”. Così Iachini sintetizzava il mancato arrivo di un regista e di un giocatore che, davanti alla difesa, potesse far ripartire con qualità l’azione. Del resto, lo stesso tecnico viola aveva individuato proprio in un giocatore ‘alla Torreira’ il profilo giusto per far fare un salto di qualità in mezzo al campo alla sua Fiorentina. L’uruguaiano, però, è rimasto solo un sogno sfumato, andato all’Atletico Madrid in prestito nell’ambito anche del passaggio all’Arsenal di Thomas. E allora… il centrocampo si è sì arricchito con gli arrivi di Bonaventura e Borja Valero (oltre che di Amrabat) rispetto ad un anno fa, ma la questione di chi giocherà davanti alla difesa resta ancora da risolvere.
PRESTAZIONI COSI’ E COSI’, MA 13 PUNTI. Un anno la convivenza ‘forzata’ tra Pulgar e Badelj era stato il grosso equivoco tattico che ha fatto partire in salita il percorso di Montella, poi con Iachini la scelta è ricaduta con continuità sul cileno. Non un regista vero e proprio per caratteristiche, ma giocatore di rottura che comunque sa far girare il pallone se l’impianto funziona bene. Nelle difficoltà della passata stagione, anche lui è stato risucchiato dal vortice di prestazioni poco convincenti senza riuscire a prendere per mano la squadra. Nonostante i 7 gol su rigore e i 6 assist (più 2 in Coppa) che hanno portato 13 punti alla Fiorentina. Mica pochi, anzi. Ma numeri che vanno oltre alla capacità di far girare la squadra.
IL RIENTRO. Il problema, per Iachini, è nato nelle prime tre partite stagionali proprio dall’assenza di Pulgar. L’unico che in fondo può ricoprire quel ruolo in maniera naturale: con le sue caratteristiche, ma non adattato. Certo, può farlo anche Duncan, come ha fatto contro il Torino. Oppure Amrabat come visto contro Inter e Sampdoria. Ma sia il ghanese che il marocchino rendono meglio da mezzali. Specie l’ex Verona, è parso piuttosto limitato nelle sue grandi capacità fisiche se confinato davanti alla difesa. Insomma, il ritorno di Pulgar contro lo Spezia sarà più importante di quanto si creda per la Fiorentina. Un giocatore che, a livello di prestazioni, deve comunque dimostrare qualcosa in più rispetto alla sua prima stagione in viola. Ma che permette di far ‘sganciare’ Amrabat qualche metro più avanti, come del resto giocava al Verona (di solito in coppia con Miguel Veloso).
MODULI. Domenica però non è detto che Pulgar possa tornare dal 1′, e che Iachini continui con il 3-5-2 che prevede un triangolo in mezzo al campo. Per questo è comunque aperta la lotta per (almeno) un posto che coinvolge appunto Pulgar, Amrabat e Duncan. Anche se considerato anche il Castrovilli in dubbio per l’infortunio patito contro la Samp prima della sosta, è probabile che alla fine le possibilità si allarghino a due maglie per il centrocampo. Ad esempio Pulgar play, con Amrabat e Bonaventura ai suoi lati. Soluzione che può essere buona inserendo anche Castrovilli al posto dell’ex Milan. E due sarebbero i posti anche in caso di 3-4-3, modulo che Iachini ha sfruttato tre volte lo scorso anno e che potrebbe trovare giusta collocazione a uno come Callejon. Dovendo però trovare spazio per le mezzali, Castrovilli e Bonaventura su tutti.
PALLA A IACHINI. Insomma, intrecci e situazioni tattiche che Iachini sta studiando e metterà in pratica da oggi. Con un occhio alle risposte fisiche dei giocatori e l’altro all’equilibrio della sua Fiorentina. Di sicuro, il rientro di Pulgar permette di giocare in più modi in mezzo al campo. E di dare, magari, più campo a disposizione ad Amrabat. Senza una punta affidabile e senza regista puro, ma con una discreta abbondanza di scelta e soluzioni, il tecnico viola ha ora 5 partite all’orizzonte tra campionato e coppa per dare forma alla sua nuova Fiorentina.

Di
Marco Pecorini